Nell'aula bunker di Rebibbia nuova udienza del maxiprocesso su "Mafia Capitale'". In videoconferenza dal carcere di Parma è stato interrogato Massimo Carminati, il cui legale ha negato l'autorizzazione per le riprese tv. "Sono stato onorato di conoscere Salvatore Buzzi - ha detto l'ex Nar, imputato nel procedimento nato dall'inchiesta sul 'mondo di mezzo' - è una persona superiore a tutti gli imprenditori romani". "Sono un vecchio fascista degli anni 70 - puntualizza Carminati - e sono contento di essere così. Questo esame non lo avrei mai fatto se non me lo avessero chiesto i miei avvocati. Comunque non ho nulla da nascondere".
Con aria di sfida Carminati ha messo in discussione la serietà del processo che lo vede coinvolto: "Io sono l’articolo 7 di questo processo. Se non cifossi stato io questo processo sarebbe stato ridicolo. Siccome c’è Carminati è una cosa seria. Fanno tutti finta di non saperlo ma è così".
"I rapporti con Salvatore (Buzzi, ndr) iniziano esattamente quando ha detto lui, al termine del mio affidamento, metà settembre del 2011. Nella seconda metà di settembre me lo presenta un mio caro amico, Riccardo Mancini. Io avevo chiesto lavoro a Riccardo - ha spiegato Carminati -, lui mi disse ’adesso hai l’affidamento, dopo l’affidamento vediamo se si può fare qualche cosa. È lui che mi mette in contatto con Salvatore".
"Ho visto che anche il colonnello Macilenti si è offeso, mi offendo anche io quando mi dicono che sono dei servizi segreti, mi offendo veramente", ha detto Carminati rispondendo a una domanda relativamente alla sua appartenenza ai servizi segreti.
"Non avevo alcun motivo per nascondermi, stavo finendo l’affidamento, ero proprio sereno. Io ho sempre vissuto sotto il controllo delle forze dell’ordine, so di che parlo. E poi anche se ho un occhio solo ci vedo bene".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.