Mafia, guai per Fabrizio Miccoli. L'ex calciatore è accusato di estorsione

Imputazione coatta per Fabrizio Miccoli, l'ex bomber, accusato di concorso in estorsione aggravata dall'avere agevolato Cosa nostra. Oggi il gip del Tribunale di Palermo, Fernando Sestito, ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dal pm Maurizio Bonaccorso

Mafia, guai per Fabrizio Miccoli. L'ex calciatore è accusato di estorsione

Il giudice delle indagini preliminari di Palermo, Fernando Sestito, ha disposto l'imputazione coatta per Fabrizio Miccoli, ex calciatore della squadra del capoluogo siciliano, della Juventus e della Fiorentina oggi non più in attività.

L'imputazione dopo l'archiviazione

L'ipotesi di reato è di estorsione aggravata dall'agevolazione di Cosa nostra. Nei confronti di Miccoli la Procura di Palermo aveva chiesto l'archiviazione, mandando invece a processo Mauro Lauricella e Gioacchino Alioto, già giudicati: il primo è stato condannato a un anno per violenza privata, l'altro assolto la scorsa estate dal Tribunale di Palermo.

Secondo quanto disposto dal giudice Sestito, si devono approfondire una serie di elementi relativi al coinvolgimento dell'ex calciatore in una estorsione nei confronti dell'ex proprietario di una discoteca di Isola delle Femmine Palermo. Nella gestione del locale erano stati coinvolti come soci di fatto anche altri giocatori, tra cui il difensore centrale della Juventus e della Nazionale Andrea Barzagli, ex del Palermo.

In una intercettazione di una conversazione con Lauricella, figlio di un piccolo boss del quartiere palermitano della Kalsa, Miccoli definiva il

giudice Falcone "un fango". Questo non era oggetto dell'imputazione, ma ha fatto parte degli atti processuali, da cui è emerso che il giocatore, durante la sua esperienza palermitana, era troppo vicino ad ambienti poco limpidi.

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