Mafia nigeriana colpita a Gubbio: 10 arresti, sono tutti richiedenti asilo

I responsabili fermati dalle forze dell’ordine sono tutti richiedenti asilo residenti in strutture d’accoglienza, rigorosamente di nazionalità nigeriana

Mafia nigeriana colpita a Gubbio: 10 arresti, sono tutti richiedenti asilo

Grazie ad una brillante operazione da loro condotta, i carabinieri del comando di Gubbio sono riusciti a mettere in luce una cellula della mafia nigeriana che agiva nel territorio con lo scopo di controllare il mercato degli stupefacenti.

Dopo aver ormai trovato una certa autonomia nell’ambito dello spaccio nella provincia di Perugia, una delle linee principali di approvvigionamento di droga per tutto il centro Italia, l’organizzazione criminale africana ha iniziato ad estendere il suo controllo anche nei piccoli comuni dell’Umbria.

Secondo quanto riportato dalla stampa locale, la strategia seguita dai nigeriani era quella di piazzare cocaina e marijuana ad un prezzo concorrenziale per puntare al target dei più giovani.

È almeno dal 2017 che gli uomini dell’Arma tenevano sotto controllo i flussi di rifornimento e spaccio della piccola provincia umbra, individuando uno dei canali preferenziali tra Gubbio e Gualdo. Il pusher osservato speciale era un richiedente asilo arrivato nel nostro Paese coi cosiddetti “barconi della speranza”, ospite di una struttura protetta. L’uomo era solito spostarsi di persona per rifornire i propri clienti, spesso e volentieri a piedi o al massimo con i mezzi di trasporto pubblico. Ha avuto quindi inizio l’operazione “arachidi”, così detta perché quello era il termine utilizzato al telefono da pusher e acquirenti per indicare gli stupefacenti.

Oltre a questo spacciatore, il primo ad essere finito in manette, i carabinieri ne hanno individuati e fermati altri 10, tra cui 8 uomini e 2 donne, tutti richiedenti asilo e rigorosamente di nazionalità nigeriana. Il covo in cui operava la cellula era collocato in via Marsala.

Qui i militari hanno trovato anche tragitti, orari e biglietti di treni, corriere ed autobus, che venivano consegnati ai pusher per raggiungere altri comuni da rifornire di droga tra i quali, ad esempio, Foligno.

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