A fronte di oltre 200mila contagi al giorno, il numero di chi finisce in ospedale aumenta in proporzione sempre di più ma non significa che la variante Omicron sia più pericolosa rispetto alla variante Delta. Anzi, è praticamente il contrario.
"Più emergenza con le ondate passate"
Lo ha detto chiaramente il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervistato da Radio Cusano Campus. "È evidente che questa ondata probabilmente sarà numericamente molto alta a livello di contagi - ha spiegato - ma in proporzione ai contagi verosimilmente la pressione sugli ospedali non sarà come quella che avevamo con la variante Delta". La stragrande maggioranza dei vaccinati, infatti, rimane a casa in quarantena con sintomi leggeri che si risolvono in pochi giorni. Questo è possibile grazie ad un virus "che verosimilmente è meno aggressivo e c'è una popolazione per la maggior parte vaccinata, questa combinazione fa sì che il sovraccarico per la rete ospedaliera sia minore rispetto alle precedenti ondate".
"Pronti a gestire la situazione"
L'invito, comunque, è a non abbassare la guardia perchè il picco non è stato raggiunto e verosimilmente i contagi giornalieri, e di conseguenza i ricoveri, saranno in aumento ancora per alcuni giorni. Ecco perché Sileri ha sottolineato come la rete ospedaliera "deve tenersi pronta per gestire questa situazione. Dobbiamo gestire anche l'ordinario. Adesso abbiamo anche il problema di operatori sanitari positivi che dunque vanno in quarantena e non possono lavorare, questo genera ulteriore difficoltà". I contagi quotidiani, che per la prima volta hanno sfondato quota 200mila, fanno sì che molti positivi al Covid, preoccupati, vadano comunque in pronto soccorso per l'assistenza ospedaliera. Ecco perchè nelle ultime settimane, da nord a sud sono state studiate soluzioni per snellire le procedure di chi arriva e viene rispedito a casa. Tra l'altro, Omicron sta quasi completamente soppiantando Delta, è questa è un'altra ottima notizia.
"La scuola riparte in sicurezza"
Ciò che divide l'opinione pubblica è soprattutto il problema della scuola, la cui campanella tornerà a suonare lunedì 10 gennaio. Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, ha affermato che "si torna a scuola in presenza e in sicurezza" e lo stesso termine, sicurezza, è stato sottolineato anche da Sileri il quale ha specificato come sia stata "fatta un'attenta valutazione, con un lungo confronto, sono state prodotte linee guida che consentiranno la ripresa della scuola in sicurezza". Quanto assistiamo oggi, con il boom di positivi, potrebbe essere "il canto del cigno" della pandemia, "credo che siamo alle battute finali. La pandemia si trasformerà presto in endemia", ha sottolineato il sottosegretario Sileri in diretta radiofonica.
Con i dispositivi di sicurezza di cui disponiamo, cioé mascherine, distanziamento e quarantena, la situazione scolastica "sarà sotto controllo".
Anche con una maggior circolazione del virus dopo la pausa natalizia, "credo che con le regole che sono state messe - conclude - sarà un posto sicuro. Sicuramente ci saranno quarantene e dad, ma si può ripartire in sicurezza con queste regole".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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