È finito in manette a Cortina d’Ampezzo l’ex senatore russo Dmitry Krivitsky. Il politico si trovava nella cittadina sulle Dolomiti quando è stato arrestato su richiesta delle autorità della Federazione Russa.
A Mosca è accusato di corruzione ma l’uomo si dichiara vittima di una persecuzione politica. Alla base del fermo, infatti, secondo il politico ci sarebbero le sue posizioni contrarie all’intervento russo nella crisi ucraina.
Quando era ancora membro del Consiglio Federale, infatti, Krivitsky votò contro qualsiasi tipo di ingerenza russa nel conflitto divampato nel Donbass. In seguito, per sfuggire alle misure restrittive scattate in patria, l’ex senatore aveva chiesto asilo politico in Francia. Parigi si è riservata di dare una risposta ad inizio novembre.
Così il politico di opposizione si è rifugiato in Italia per scampare, a detta dei suoi avvocati, sentiti dall’Huffington Post, ai provvedimenti giudiziari emessi a suo carico in Russia.
Domani Dmitry Krivitsky dovrà comparire davanti al giudice della procura generale di Venezia che valuterà l'eventuale estradizione in Russia dell'imputato. A difenderlo ci sarà un pull di avvocati italiani che sostengono la sua innocenza e, come riferisce l'Huffington Post, accusano Mosca di perseguitarlo per la sua opposizione "ad un governo capace di condizionare anche la magistratura e le sue decisioni".
Diversa la versione delle autorità della regione di Novgorod, che sostengono che il politico, parlamentare per cinque anni, tra il dicembre del 2011 e il settembre del 2016, abbia
accettato tangenti per 15 milioni di rubli. Un rappresentante dell'ambasciata russa a Roma ha riferito all'agenzia di stampa russa Ria Novosti consolato generale russo a Milano sta seguendo gli sviluppi della vicenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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