Gli scontri di Roma non si sono esauriti nelle piazze della Capitale, dove no pass e polizia sono entrati in contatti più di una volta. L'obiettivo dichiarato della protesta era quello di raggiungere piazza Colonna e, quindi, Montecitorio e palazzo Chigi. Obiettivo non raggiunto grazie al cordone di polizia che ha in più occasioni respinto l'assalto con le cariche di alleggerimento e gli idranti. Numerosi i feriti tra i manifestanti, in alcuni casi colpiti dagli stessi compagni di protesta che hanno improvvisato un lancio di pietre.
Uno di loro è stato trasportato al policlinico Umberto I di Roma per aver accusato un malore dopo essere stato fermato dalla polizia perché riprendeva il cordone di sicurezza. Nella notte è stato raggiunto da altri manifestanti ed è stato caos nei locali del pronto soccorso. Contemporaneamente all'esterno del Pronto Soccorso si erano radunati almeno una quarantina di manifestanti violenti che hanno preso di mira con urla e slogan gli operatori sanitari. Alla fine il bilancio è stato di 4 persone ferite, 2 appartenenti alle forze dell'ordine e 2 operatori sanitari, tra cui un'infermiera che ha ricevuto una bottiglia in testa. L'uomo trasportato in stato di fermo all'ospedale sarà processato per direttissima. Durante il triage, durante il quale si è rifiutato di fornire le sue generalità personali, ha insultato e aggredito, non solo verbalmente, alcuni operatori sanitari e il personale di vigilanza.
Panico al pronto soccorso
"La Lamorgese batta un colpo", ha commentato su Twitter Carlo Calenda subito dopo l'assalto all'Umberto I. "Non possiamo essere in balia di questi delinquenti imbecilli". Tutto ha avuto inizio poco dopo l'arrivo dell'ambulanza con a bordo il manifestante ferito. È stato allora che nell'ospedale romano si è presentato un gruppo di circa venti facinorosi, o forse più, persone che ha generato il panico nei sanitari e negli altri pazienti in quel momento in attesa. Il pronto soccorso è stato devastato dalla furia dei manifestanti. "La situazione è tornata alla normalità dopo alcune ore con l'intervento delle forze di polizia", ha spiegato l'assessore alla Sanità Alessio D' Amato, che in mattinata si è recato sul posto per un sopralluogo. "Un attacco inaudito ed intollerabile che ha coinvolto il Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I, dove ieri notte, medici ed infermieri sono stati costretti a sigillare i locali per arginare la pressione violenta dei manifestanti arrivati a decine. Ho voluto ringraziare questa mattina le nostre operatrici e i nostri operatori per il coraggio e la dedizione, non hanno fatto un passo indietro contro i violenti ed hanno sempre garantito l'assistenza", ha proseguito.
"Esprimo vicinanza e solidarietà agli operatori sanitari del Policlinico, alle forze dell'ordine e a coloro che sono stati colpiti e feriti in questo attacco", ha dichiarato Nicola Zingaretti su Facebook (guarda il video) condannando l'assalto. Il governatore della Regione Lazio ha sottolineato "condannare questi atti di violenza folli che nulla devono avere che fare con il pluralismo delle idee. Anzi, sono esattamente l'opposto. Violenza, sopraffazione e squadrismo non vanno solo condannati ma anche isolati e sconfitti. Vicinanza, dunque, agli operatori che stanno facendo il loro lavoro, il mio messaggio è che 'siamo tutti con voi e non vi lasceremo mai soli".
Gli scontri di Roma
Sono state poche le persone che al termine della giornata di scontri sono dovute ricorrere all'intervento dei sanitari. La maggior parte ha riportato solo lievi escoriazioni dovute in parte alle cariche di alleggerimento della polizia e in parte alla ressa che si è creata in alcuni punti nevralgici della città a causa della pressione e della spinta dei manifestanti. Il bilancio, nonostante la tensione fosse particolarmente alta, è stato contenuto anche grazie alla capacità della polizia di disperdere la protesta senza esasperare la violenza di alcune frange infiltrate nella manifestazione.
Ora il livello di allerta a Roma è massimo.
Le forze dell'ordine sono rimaste a presidio dei luoghi chiave del potere politico e degli altri obiettivi sensibili, per evitare ulteriori azioni come quelle di ieri, quando un gruppo di manifestanti si è staccato dal corteo e ha assalito la sede romana della Cgil, fortunatamente vuota di sabato pomeriggio. Pare che siano previsti nuovi raggruppamenti questo pomeriggio nel centro di Roma per continuare a chiedere l'abolizione del Green pass per tutti i lavoratori, che entrerà in vigore il prossimo 15 ottobre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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