Scampata all'aggressione del marito violento grazie all'utilizzo di un taser. Così una donna di Madonna di Campagna, in provincia di Torino, è riuscita a sventare l'ennesimo attacco da parte del compagno-aguzzino riuscendo ad allertare la polizia prima che l'uomo recuperasse le forze.
Una storia a lieto fine che, dopo la scia sanguinaria di femminicidi registrata in queste settimane, fa tirare un sospiro di sollievo. A sangue freddo e con una encomiabile lucidità, la vittima ha reagito al suo aggressore stordendolo con l'arma ad elettroshock che aveva acquistato di nascosto in previsione di un'altra brutale offensiva.
Lo scontro tra i due coniugi ha avuto inizio per un motivo banale. Stando a quanto racconta La Stampa, l'uomo, un quarantenne piemontese, avrebbe dato in escandescenze dopo aver cercato invano il suo smartphone tra i suoi effetti personali. Completamente fuori di senno, si sarebbe poi scagliato contro la compagna lanciandole contro stoviglie e porcellane varie che, per fortuna, sono andate in frantumi sul pavimento. In preda al panico, la donna si è rifugiata in camera da letto salvo poi ritornare in cucina per raccogliere i cocci su intimazione del marito. A quel punto, l'ira incontrollata dell'aguzzino ha preso il sopravvento tramutandosi in furia cieca. Il quarantenne le avrebbe gettato le mani al collo nel tentativo di strangolarla finendo per scaraventarla a terra e colpendola ripetutamente al corpo fino a procurarle la rottura dell'ingessatura ad una gamba. Nonostante il dolore delle botte subite, la donna è però riuscita a recuperare il taser e ad immobilizzare l'assalitore con una scarica elettrica. Subito dopo è uscita sul pianerottolo per chiedere aiuto ai vicini che, senza alcuna esitazione, hanno allertato immediatamente la polizia.
Quando gli agenti hanno raggiunto l'appartamento della coppia, la casa era a soqquadro con pezzi di vetro e schegge di legno sparse al pavimento. A seguito di una perquisizione, i poliziotti hanno scovato un vero e proprio arsenale in camera da letto. L'uomo aveva stipato all'insaputa della coniuge un machete, tre coltelli affilati, uno a serramanico,un coltellino modello svizzero e svariati tirapugni.
Dopo aver ascoltato la testimonianza della vittima, il quarantenne è stato tratto in arresto.
La donna ha raccontato delle numerose violenze subite che, a quanto pare, perduravano da circa due con botte e pesanti umiliazioni. Più volte, infatti, sarebbe stata costretta a dormire sul pianerottolo di casa per scampare alla bestialità del coniuge, spesso sotto effetto dell'alcol.
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