Una rete con diramazioni in tutt'Italia, dedita allo scambio di materiale pedopornografico su Skype e composta da circa una trentina di persone, è stata scoperta in seguito ad un'indagine effettuata dalla polizia postale del Veneto. L'operazione ha portato a perquisizioni domiciliari e analisi dei computer. La polizia ha operato a Benevento, Bari, Pavia, Bergamo, Milano, Nuoro, Aosta, Livorno e Pesato.
A finire nel mirino delle forze dell'ordine un uomo di sessant'anni di Nuoro. Per lui sono scattate le manette con l'accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Come detto, la distribuzione dei file avveniva tramite la piattaforma Skype. Sia sul personal computer sia sul telefonino del 60enne sardo - sequestrati insieme a cd, chiavette usb e altro materiale - sono stati trovati migliaia di filmati e di foto di bambini. Sul nome dell'arrestato c'è il massimo riserbo.
Tutto è nato in seguito ad un processo figlio di un'indagine della polizia postale e delle comunicazioni di Roma nel 2013.
L'inchiesta, portata avanti dalla Procura della Repubblica di Venezia, ha permesso la scoperta di un vero e proprio giro di adulti residenti in tutta Italia che si scambiavano materiale pedopornografico. Vittime del sesso, ancora una volta, innocenti bambini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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