Usavano aghi e bisturi per pratiche sadomaso, medici indagati a Pisa

Due dottori utilizzavano la strumentazione in dotazione all'ospedale per pratiche sessuali estreme

Usavano aghi e bisturi per pratiche sadomaso, medici indagati a Pisa

Strumenti chirurgici utilizzati per pratiche sessuali estreme: con questa accusa sono indagati per peculato due medici toscani, dipendenti dell'ospedale di Pisa.

La notizia, raccontata dal Tirreno, è emersa grazie a una chiavetta Usb dimenticata nella tasca di un camice dato a lavare in una tintoria. Quando il personale ha esaminato il contenuto del dispositivo nel tentativo di risalire all'identità dei proprietari si è trovato di fronte a una serie di immagini a luci rosse che lo stesso quotidiano toscano definisce "estremiste" e "senza limiti".

Addirittura sarebbero stati scoperti alcuni primi piani di parti intime femminili con diversi punti di sutura, frutto di piccoli interventi chirurgici eseguiti forse con intento l'intento di sottomettere la donna. Protagonisti delle pratiche sessuali estreme sarebbero infatti un medico quarantasettenne residente nel Pisano e una radiologa quarantenne proveniente dalla provincia di Livorno.

Dalle indagini che ne sono seguite è emerso che i due avrebbero utilizzato la strumentazione - bisturi, aghi, siringhe ed altro materiale necessario ad operare - data loro in dotazione dal nosocomio pisano e da altri studi medici privati per soddisfare il proprio piacere

intimo.

I due medici, ad ogni modo, hanno garantito ai carabinieri di non essere mai stati costretti a subire alcuna violenza e di aver eseguito le pratiche sessuali "estreme" esclusivamente di propria volontà.

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