La vocazione di Banca Mediolanum sono state da subito le famiglie e i piccoli risparmiatori italiani. Negli ultimi anni il gruppo fondato da Ennio Doris ha tuttavia iniziato un'evoluzione strategica assumendo un'impronta anche affluent e private, tant'è che la divisione private di Mediolanum oggi è una realtà. Banca Mediolanum conta in particolare 4.400 family banker, «tra questi 384 sono private banker», sottolinea l'amministratore delegato Massimo Doris, aggiungendo che il patrimonio gestito è pari a 11,3 miliardi e il portafoglio medio a 29,3 milioni. Tale valore quasi raddoppia (48 milioni) se si considerano i 90 private banker più importanti. «I clienti sopra il milione di euro sono passati da poco più di 500 alla fine del 2005 a 2.850 oggi», prosegue Doris.
Un elemento distintivo di Banca Mediolanum rispetto alle tradizionali reti «private» è, inoltre, la scelta di continuare ad offrire al cliente anche tutti i servizi bancari cosiddetti «di base», così da proporsi come l'istituto di credito di riferimento (se non l'unico) anche per i risparmiatori più facoltosi.
Un ruolo molto importante, in termini di fidelizzazione della clientela, è inoltre rivestito dalle attività di credito: Banca Mediolanum ha uno stock di circa 5 miliardi di euro per i mutui e di un miliardo tra fidi e prestiti. Cui si aggiunge - sottolinea Doris - l'impegno del gruppo per l'aggiornamento di consulenti e clienti. Mediolanum Corporate University propone senza sosta corsi formativi tenuti da manager interni e da professori esterni. Sono, invece, 8mila gli eventi organizzati ogni anno sul territorio dal gruppo. Per la divisione Private sono poi da segnalare gli eventi «High Level», dedicati a una clientela di alto profilo e dove l'apporto della sede centrale è molto importante sia in termini contributi ai costi sia sotto il profilo organizzativo.
Banca Mediolanum ha poi puntato con decisione sullo sviluppo delle applicazioni per smartphone e tablet, «perché rappresentano il futuro del servizio al cliente», assicura Doris, snocciolando un dato saliente: «Gli accessi alla nostra banca tramite l'app, che abbiamo lanciato nel 2012, sono arrivati al 27% del totale. L'uso di smartphone e tablet vince soprattutto a scapito del semplice accesso via Internet. Questo successo è dovuto anche al fatto che le nostre applicazioni sono molto facili e intuitive, perché è possibile accedere ai servizi, oltre che con il codice cliente, anche con un nickname e un codice segreto a propria scelta, più semplici da ricordare».
La trasformazione tecnologica del settore corre parallela alla diversa missione che le banche tradizionali stanno cucendo per le filiali e all'atteso consolidamento del settore dopo gli esami
patrimoniali europei. «Ristrutturazioni di questo tipo cambiano le prospettive sia per i clienti sia per i dipendenti. Noi guardiamo a questo patrimonio professionale con naturale interesse in ottica di selezione», conclude Doris.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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