"Mi hanno scartata perché nera". Ma pure lo chef stellato ora la boccia

Lo chef La Mantia invita Judith Romanello per un colloquio, ma la scarta: "Io cerco figure professionali pronte per un'apertura"

"Mi hanno scartata perché nera". Ma pure lo chef stellato ora la boccia

Non si placano le polemiche su Judith Romanello. I fatti, prima di tutto. Siamo ad inizio ottobre e la ragazza, con un video su Facebook, dice di esser stata scartata da un posto di lavoro come cameriera perché nera. Tutti i giornali riprendono la notizia, ma subito iniziano ad emergere alcuni dubbi, come sottolineato da ilGiornale.it. Judith infatti non fornisce né il nome dello chef né il suo numero. Come mai? Lo racconta lei stessa: "Il punto è che io sono abbastanza nella merda passami il termine - ci risponde lei - perché in primis non c’è il numero del ristorante sull’annuncio però non è quello il problema. Il punto è che, whatsapp no cosa dico whatsapp, l’iPhone cancella le chiamate meno recenti e quindi ha cancellato anche il suo numero oltre a quelli che avevo fatto quel giorno, cioè lunedì" (Ascolta l'audio).

Non si sa ancora cosa sia successo a Judith e così lo chef stellato La Mantia ha deciso di darle una possibilità e l'ha invitata ad un colloquio, come riporta Il Messaggero: "È venuta da sola, perché il padre è malato. Ha portato il suo curriculum, breve, e mi è parsa una ragazza normale, senza grandi atteggiamenti. È stata lì, ha ascoltato me e i miei cinque colleghi, le ho fatto una decina di domande, arrivederci e grazie". Ma la ragazza è quindi stata presa oppure no? Purtoppo no, per due motivi che, ovviamente, non c'entrano nulla con il colore della pelle. Spiega a tal proposito lo chef: "Io cerco figure professionali pronte per un'apertura, su cui possa fare affidamento, non è un locale già aperto dove si possano inserire persone in prova. È ovvio che per ora non potrei far affidamento su di lei a livello professionale. Magari poi è un fenomeno eh, ma per partire ho bisogno di persone che lavorino da anni.

Nessun pregiudizio, quindi. Non ho pregiudizi verso nessuno. A Milano tra chi lavora per me ci sono persone che vengono da tutto il mondo, è scontato. Stiamo parlando di servizio: chi fa un buon lavoro ed è integrato va bene".

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