In Sicilia la situazione migranti è diventata insostenibile. Mentre i migranti positivi al coronavirus vengono trasferiti da Lampedusa anche a bordo dell'auto del direttore dell'hotspot, gli arrivi non si fermano.
Sono almeno 250 i migranti sbarcati nelle ultime ore sull'isola siciliana. Troppi per l'hotspot - ormai al collasso - che ospita già 950 extracomunitari. Il governo promette da giorni l'arrivo di una nuova nave-quarantena. Nel frattempo, però, gli stranieri vengono trasferiti in più parti d'Italia. Contribuendo di fatto a diffondere il virus con le numerose fughe che si verificano un po' ovunque. L'ultima proprio a Palermo, dove un giovane egiziano positivo al Covid questo pomeriggio è scappato dal San Paolo Palace hotel di Palermo, per poi tornare qualche ora dopo.
Nella struttura, adibita a Covid center, sono presenti circa 30 nord africani arrivati dal centro migranti di Lampedusa e dalla tendopoli installata a Porto Empedocle. Il "fuggitivo" ha circa 30 anni e quando ha fatto perdere le sue tracce, indossava una t-shirt verde. Sono scattate subito le ricerche a tappeto da parte delle forze dell'ordine in tutto il capoluogo siciliano per evitare il rischio di contagio in città. Dopo alcune ore l'uomo è rientrato da solo in albergo. Verrà ora interrogato e al momento potrebbe essere indagato per epidemia colposa.
Una situazione davvero difficile quella che si sta riscontrando al San Paolo Palace hotel. Proprio la notte scorsa un gruppo di tunisini ha lasciato le camere nonostante il divieto. Fortunatamente anche in questo caso i migranti sono poi rientrati. Questa mattina il personale del San Paolo si è rifiutato di lavorare e ha chiesto prima l’immediata sanificazione dei luoghi.
È alta la tensione in tutta la Sicilia per l'emergenza migranti che attanaglia da più di un mese l'intera isola. Numerosi sono stati i gridi da allarme da parte di sindaci e del governatore siciliano Nello Musumeci nei confronti dell'esecutivo romano. “Lampedusa sta di nuovo scoppiando. Al nostro grido d’allarme si aggiunge oggi quello del sindaco. Mi spiace che in una lunga intervista al Corriere il ministro Lamorgese non abbia neppure pronunciato la parola Lampedusa. Eppure è luogo-simbolo in Europa e nel mondo”, afferma sui social il governatore. "Quanto ancora si deve attendere per la proclamazione dello stato di emergenza su quell’isola da parte del governo centrale, richiesto da oltre un mese dal comune e dalla Regione?".
E a Lampedusa è il sindaco Totò Martello a decidere di chiudere l'hotspot. "Non riesco a capire per quale motivo, essendoci stati più sbarchi in questo periodo del 2011, quella volta venne dichiarato lo stato di emergenza e ora si fa finta di Niente
608px;">", dice il primo cittadino, "Non possiamo tenere mille persone in una struttura che ne può ospitare 95, bisogna svuotare subito l'hotspot e chi sbarca resterà sul molo. Non possiamo aspettare la nave di domani per i trasferimenti perchè non sappiamo cosà accadrà per tutta la giornata e di notte".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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