Dopo la chiusura della cosiddetta “rotta balcanica” sono sempre più fondati i timori che gran parte del flusso dei migranti e rifugiati potrebbe riversarsi sulle nostre coste, non più solamente attraverso il mar Mediterraneo, ma anche dal mare Adriatico. Anche se al momento non ci sono "prove evidenti" dell’apertura di questo nuovo fronte, secondo quanto ha affermato il nostro ministro dell’Interno, Angelino Alfano, l’Italia sta comunque alzando l’attenzione sulla possibile deviazione del flusso dei migranti dalla rotta balcanica a quella adriatica.
Per questo, come ha affermato ieri proprio Alfano, intervenendo nel corso della trasmissione Virus, su Rai 2, una partnership con il governo albanese sta diventando sempre più centrale nella strategia non solo italiana, ma anche europea, di contrasto ai flussi migratori verso il nostro continente. L’accordo Ue-Turchia, siglato la settimana scorsa a Bruxelles, contestato da molti e addirittura bocciato oggi dal Parlamento spagnolo con 227 voti contrari e 123 a favore, secondo Alfano, da solo non è sufficiente a garantire la sicurezza delle nostre frontiere marittime. Ed è proprio l’Albania, quindi, a dover diventare il secondo “caposaldo” della strategia italiana ed europea nel controllo dei flussi migratori. Costruire una strategia assieme all’Albania, è necessario, ha sottolineato Alfano nell’intervista con Nicola Porro, non solo per “sorvegliare meglio i confini”, ma anche per contrastare i “pericoli legati al terrorismo” sulla nuova possibile “rotta adriatica”.
Il rafforzamento della cooperazione Italia-Albania sul controllo delle frontiere sembra essere già iniziato. Il governo italiano ha infatti messo a disposizione del governo albanese, su richiesta di Tirana, venti poliziotti di frontiera italiani, che saranno operativi dalla prossima settimana con lo scopo di coadiuvare i poliziotti albanesi nel controllo dei confini con la Grecia, dove centinaia di migliaia di profughi continuano ad ammassarsi e dove si sta rischiando una vera e propria emergenza umanitaria.
Gli uomini delle Forze dell’Ordine italiane saranno quindi a disposizione del governo albanese dal prossimo 15 marzo. Nei prossimi giorni infatti, Tirana ha dichiarato di avere in programma, in linea con la strategia europea sull’immigrazione, e con il documento preliminare adottato nell’ultimo vertice europeo, di inviare ulteriori uomini delle proprie forze di sicurezza per rafforzare i confini, dove ha già incrementato i controlli in entrata e in uscita.
Sarà lo stesso Alfano, inoltre, a recarsi a Tirana per discutere delle misure da prendere per far fronte ad un’eventuale ondata di migranti verso Albania ed Italia, dopo la chiusura del confine tra Grecia e Macedonia. Proprio al confine con la Grecia, anche la Bulgaria, si prepara ad aumentare le misure di sicurezza.
Il ministro della Difesa del governo di Sofia, Nikolaj Nenchev, ha comunicato infatti che la Bulgaria è pronta a costruire una barriera di filo spinato per contrastare gli ingressi illegali dei migranti, e, in caso le condizioni lo richiedessero, a dispiegare dai 650 ai 700 militari dell’esercito per sorvegliare i confini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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