Scoperto un cartello internazionale di “facilitatori” del traffico internazionale di migranti. Le indagini erano partite nel 2018 dall’analisi di una decina di sbarchi verificatisi tutti nella provincia di Siracusa. A bordo delle imbarcazioni tutti migranti provenienti dalla rotta del Mediterraneo Orientale, dalla Turchia o dalle Grecia.
Gruppo criminale di italiani e stranieri
Il gruppo criminale era composto da curdo-iracheni, afgani e italiani. Questi, ovviamente in cambio di soldi, davano la possibilità ai migranti di entrare illegalmente nel nostro Paese e raggiungere poi il resto d’Europa, soprattutto la Francia e il Nord Europa. A volte venivano anche falsificati contratti di lavoro e altri documenti necessari a permettere ai cittadini stranieri di riuscire ad avere la regolarizzazione sul territorio nazionale, nonostante in realtà non vi fossero tali requisiti.
Tra gli indagati molti italiani e stranieri, di questi, la maggioranza sono titolari di permessi di soggiorno ottenuti per protezione internazionale. I migranti provenivano soprattutto da Iran, Iraq, Afghanistan e Pakistan. Per il viaggio, la quota richiesta a ogni migrante era di circa 6mila euro, denaro che veniva corrisposto dalle famiglie. Il denaro restava in alcuni punti di raccolta in Turchia e, quando il migrante arrivava nel paese previsto, veniva versato tramite sistemi money transfer o attraverso un meccanismo simile all’hawala, ovvero un un sistema informale di trasferimento di valori basato sulle prestazioni e sull'onore di una vasta rete di mediatori, localizzati principalmente in Medio Oriente, Nord Africa, nel Corno d'Africa ed in Asia meridionale. Tanto denaro in circolo, a disposizione dei gruppi criminali, che veniva usato per comprare imbarcazioni, soprattutto a vela, rubate o noleggiate, e per reclutare skipper che fossero in grado di guidare le imbarcazioni fino alle coste Siracusane. Per gli scafisti ogni traversata valeva circa mille dollari.
I migranti dall'Italia raggiungevano il resto d'Europa
Il provvedimento è stato eseguito a Bari, Milano, Torino e Ventimiglia (Imperia) dalla squadre mobili di Siracusa e degli altri capoluoghi interessati e dal Servizio centrale operativo. L’ufficio del Gip di Imperia e Bari ha emesso una ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei soggetti sottoposti alla notifica del fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Catania. Due sono i gruppi che operavano tra Bari e Ventimiglia. Si tratta di gruppi criminali indipendenti, collegati tutti alla centrale all’estero che lavorava grazie alle sue ramificazioni in città quali Bari, Torino, Milano e Ventimiglia. Quella di Bari si occupava in particolare sia di dare accoglienza ai migranti presso le abitazioni degli affiliati, messe a disposizione da agenzie immobiliari, che di provvedere a dare i documenti necessari al fine di ottenere il rilascio dei permessi di soggiorno per coloro che erano appena arrivati in Italia e il rinnovo di altri.
Da Bari i migranti potevano poi raggiungere Torino, Milano e Ventimiglia, dove vi era un gruppo più importante, costituito solo da pakistani e afghani, che raccoglieva i migranti e li portava in Francia a bordo di veicoli. Una volta che questi avevano raggiunto la destinazione finale venivano avvertiti i familiari che provvedevano al pagamento.
Durante l’operazione è stato scoperto un soggetto che si occupava di trasportare i migranti dalla stazione ferroviaria di Ventimiglia in direzione della Francia. Dalle perquisizioni sono emersi 17 telefoni cellulari, che servivano agli indagati per comunicare, 4 computer portatili, documenti e una somma di circa 25mila euro in contanti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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