Migranti, Orlando: "L'ubbidienza costituzionale è contro un sistema legislativo ingiusto"

Il sindaco Orlando segue da vicino la vicenda di Paul, il ghanese che vive e lavora da 17 anni in Italia, ma in tasca ha un decreto di espulsione firmato dalla Questura e dalla Prefettura di Palermo

Migranti, Orlando: "L'ubbidienza costituzionale è contro un sistema legislativo ingiusto"

Paul vive in Italia da 17 anni, da 10 si è trasferito a Palermo dove fa l'idraulico volontario della Missione Speranza e Carità di Biagio Conte. In tasca però da qualche giorno ha un decreto di espulsione sottoscritto da Prefettura e Questura. Un provvedimento che a molti è sembrato ingiusto, tanto che è intervenuto l'arcivescovo di Palermo e il frate missionario Biagio Conte ha iniziato lo sciopero della fame. "Sto seguendo costantemente con l'assessore Giuseppe Mattina, che cura tra gli altri i servizi anagrafici, la vicenda di Paul, anche in contatto con i suoi legali. - afferma il sindaco Leoluca Orlando -. Credo che si debba e si possa trovare una soluzione, come in tanti anche a livello istituzionale stiamo cercando di fare. La indignazione e la "ubbidienza costituzionale" contro un sistema legislativo ingiusto si uniscono all'impegno a fare tutto quanto è possibile per garantire diritti e dignità di Paul e dei tanti Paul vittime di una normativa inumana"
L'Amministrazione comunale per diretto interessamento del primo cittadino: "sta facendo il regolare avvio di procedure di iscrizione anagrafica di 200 richiedenti in piena obbedienza costituzionale; per quanto di competenza comunale proseguiremo su questa strada - dice Orlando - Tutto ciò ovviamente insieme alla solidarietà per Paul e per fratel Biagio al quale chiediamo con affetto di sospendere lo sciopero della fame".

Dal 2015 la Giunta comunale ha sottoscritto la Carta di Palermo che ha come obiettivo l'abolizione del permesso di soggiorno: "per la radicale modifica della legge sulla cittadinanza e per il diritto alla mobilità come diritto della persona umana". L'istituzione della Carta di Palermo era stata lanciata quattro anni fa dal sindaco di Palermo, contro: “la migrazione come sofferenza alla mobilità come diritto e rappresenta la conferma della vocazione multiculturale della nostra città, volta al confronto e al dialogo”. Per Orlando questo tipo di documento allo stesso tempo è un punto di arrivo e un punto di partenza. “Mai come in questo momento - ha spiegato in passato il primo cittadino - nel quale un gruppo di assassini cerca di fomentare l'odio fra persone di diversa religione e di scatenare uno scontro di civiltà, occorre lavorare per l'integrazione e l'accoglienza. Ed uno dei punti principali, per favorire tutto ciò è l'abolizione del permesso di soggiorno e la radicale modifica della legge sulla cittadinanza, previste dalla Carta di Palermo”.

Per l’inquilino di Palazzo delle

Aquile è “tempo che l'Unione europea promuova l'abolizione del permesso di soggiorno sollecitando la Comunità mondiale al riconoscimento della mobilità di tutti gli esseri umani come un diritto, non soltanto al suo interno".

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