I bimbi della sua classe non la vedevano dallo scorso febbraio, eccezion fatta per qualche collegamento on line. In tanti non si ricordavano nemmeno bene la sua faccia. E lei, al primo giorno della tanto attesa ripresa, si è presentata come una specie di E. T. nella scena in cui viene rianimato dall'unità speciale alieni. Una maestra extraterrestre fatta e finita: con mascherina, calotta di plexiglas sul viso e camice plastificato che nemmeno Dexter indosserebbe per eseguire il delitto perfetto. Addio all'immagine rassicurante della maestra dell'asilo nido, quella che dopo la mamma diventa il punto di riferimento, il porto sicuro dei bimbi che si affacciano al mondo oltre la loro famiglia. Per questo è stata lei stessa ad autodenunciare la situazione sui social. Ha preso spunto da un post pubblicato dal Comune di Milano per annunciare il ritorno a scuola dei bimbi dei nidi e delle materne e ha pubblicato la sua foto con la nuova divisa anti Covid. «Noi educatrici ci presenteremo così a bambini di due anni che non ci vedono da sei mesi, con camici in plastica modello Figurella per dimagrire» scrive. «Neanche gli infermieri sono così». Eppure nella scuola comunale le educatrici si sono dovute arrangiare con mezzi di fortuna: oltre alle divise si sono pure dovute inventare la nuova segnaletica per fare rispettare le distanze e hanno provveduto da sole alla pulizia dei locali. Tanto la tuta da Ghostbuster già l'avevano. «Senza parlare di zero giardino inagibile da 4 anni. Vergognoso», si sfoga l'operatrice. «Un'organizzazione così bassa non l'ho mai vissuta in 22 anni di servizio», conclude il post di fuoco. E subito scatena commenti su commenti, 180 alla fine del pomeriggio. «Un'esagerazione» scrivono alcune mamme. «Bastava igienizzare le mani e mettere una mascherina chirurgica» sostiene qualcun altro. C'è anche chi sospetta che la foto sia una montatura per boicottare il sindaco Giuseppe Sala e andargli contro, vanificando tutti gli sforzi del Comune per accogliere i 30mila bambini che ieri sono entrati nelle classi. «Con questa soluzione, a breve non ci sarà più il problema del sovraffollamento/liste d'attesa. Saranno i bambini stessi a non volere più andarci», commenta ironico un utente. In tutta questa storia forse i più flessibili saranno i bambini.
Che certo, si sono spaventati a vedere la maestra conciata a quel modo. Ma alla fine ci hanno dimostrato che tutto può essere trasformato in un gioco e, in fondo, è un attimo adattarsi alle situazioni più assurde. Anche alla maestra in versione E. T.
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