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Missoni, trovata zona dove aereo perse quota

L'Islander, sprovvisto della certificazione rdall’Instituto nacional de aeronautica, non avrebbe dovuto volare.Un radar militare identifica il punto in cui l'aereo perse quota

Missoni, trovata zona dove aereo perse quota

"Da una traccia di un radar militare venezuelano si riesce a identificare il punto" in cui "avrebbe improvvisamente perso quota" l’aereo scomparso a Los Roques con quattro italiani a bordo, tra i quali Vittorio Missoni. A renderlo noto è stata l’ambasciata italiana, precisando che nella zona "i fondali arrivano fino a 2mila metri di profondità, troppi per le strumentazioni momentaneamente disponibili". Nel frattempo, poi, è emerso che l'aereo non era autorizzato a volare. Secondo il quotidiano venezuelano Panorama, la compagnia Transaereo 5074 era sprovvista della certificazione rilasciata dall’Instituto nacional de aeronautica.

"Le autorità venezuelane e quelle italiane si stanno accordando per un proseguimento delle ricerche oltre i previsti otto giorni, concentrando le risorse in un’area definita e utilizzando i mezzi che siano maggiormente utili". L’annuncio dell’individuazione della traccia arriva una settimana dopo il momento in cui - verso le 11,30 del mattino del 4 gennaio - l’Islander con i quattro italiani a bordo (Missoni, la moglie Maurizia Castiglioni e i coniugi bresciani Foresti), oltre ai due piloti venezuelani (German Merchan e Josè Ferrer) è scomparsa nel niente pochi minuti dopo il decollo dalla Gran Roque, la principale delle isole dell’arcipelago. Le ricerche sono portate avanti senza sosta dal giorno della scomparsa dell’aereo da parte delle autorità venezuelane, con l’impiego di circa 400 uomini e diversi mezzi, sia in mare sia tramite aerei ed elicotteri. Nei giorni scorsi è giunto a Caracas un team di esperti italiani per prendere parte in modo congiunto ai tecnici locali nelle ricerche. Grazie ad una serie di dati incrociati, ora è stata quindi identificata un’area più precisa, dove molto probabilmente l’aereo è scomparso. In questi giorni gli esperti si sonoimpegnati in diverse aree, nelle acque a sud-ovest e a nord-ovest, compresa l’area di Curazao e Bonaire (Antille olandesi). Uno dei "quadranti" dove le squadre si stanno maggiormente impegnando è un triangolo di mare compreso tra 10 e 13 miglia dalla piccola pista di decollo di Gran Roque.

A confermare che l’Islander non aveva la certificazione necessaria è stato lo stesso presidente della compagnia aerea Asdrubale Remigio Bermudez che ha però chiarito che sia l’aereo sia l’equipaggio rispettavano tutti i requisiti di sicurezza. Una fonte dell’Inac ha confermato la notizia, pur chiarendo che il volo dello scorso 4 gennaio era privato. Certo è che non si tratta della prima volta che una compagnia venezuelana senza certificazione opera offrendo servizi di trasporto aereo.

Quattro anni fa, la Transaven, proprietario dell’aeromobile LET con sigla YV 2081 scomparso il 4 gennaio del 2008 con quattordici passeggeri (otto italiani, cinque venezuelani e uno svizzero) non aveva la documentazione rilasciata dall’Inac che attesta la certificazione come operatore di trasporto aereo.

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