Il monumento antisemita in Alto Adige che nessuno può togliere

Un monumento antisemita, nel centro di Sarentino, in Alto Adige, fa scoppiare la polemica della comunità ebraica di Merano

Il monumento antisemita in Alto Adige che nessuno può togliere

Un monumento antisemita, nel centro di Sarentino, in Alto Adige, alla portata di tutti. O almeno visibile a chiunque passi a fianco di quel giardino privato. Dal 2008, come scrive il Corriere, la statua del generale austriaco che combatte i soldati italiani è lì senza che nessuno possa farci niente. A parte sollevare qualche polemica.

Ad attirare l'attenzione di molti è la targa in bronzo scritta in tedesco, in cui veleggiano sentimenti antisemiti. "Morirono vittime del più grande tradimento di tutti i tempi perpetrato il 26 aprile 1915 da re Vittorio Emanuele III e dal suo complice e ministro degli esteri, l'ebreo barone Luigi Sidney Sonnino", si legge in carattere gotico ai piedi di quell'imponente figura.

Ad erigere la statua è stato Hans Meraner, ex impiegato della Provincia di Bolzano in pensione. Con qualche migliaio di euro ha pensato di erigere il monumento nel suo giardino privato. Più volte, sin dal 2010, esponenti politici, sindaci e deputati hanno cercato di costringerlo a rimuoverla. Senza alcun risultato.

Elisabetta Rossi Innerhofer, presidente della comunità ebraica di Merano, ha spiegato al Corriere come non sia tanto il condottiero a destare sconcerto, ma quella parola "ebreo" riferita a Sonnino come se essere ebrei fosse un insulto.

Per provare ad eliminare la targa o il monumento, si è provato a ricorrere alle vie legali e alle regole urbanistiche.

Ma gli avvocati del pensionato 75enne sono riusciti a convincere i giudici che la statua è un legittimo abbellimento del giardino e nessuno può negare al signor Meraner di conservare sul prato quella targa considerata antisemita.

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