Muore a 11 anni in gita La mamma: "I soccorsi arrivati due ore dopo"

La mamma di Franco Lori, morto ieri durante un'escursione con la parrocchia di Paperino, esclude colpe degli animatori ma critica i soccorsi

Muore a 11 anni in gita La mamma: "I soccorsi arrivati due ore dopo"

Si prova a fare chiarezza sulla morte di Franco Lori, il bambino di 11 anni deceduto ieri dopo un'escursione in montagna con un gruppo della parrocchia.

Il ragazzo si trovava sul monte Calvana insieme a un gruppo partito dalla parrocchia di Paperino, in provincia di Prato. Con loro alcuni animatori e il parroco del paese. La gita, una classica per la parrocchia, che si ripeteva ogni anno, per colpa del caldo è però finita in tragedia, con la morte del ragazzo.

E oggi si prova a capire se qualcuno abbia colpe per quanto accaduto o se sia stato fatto tutto il possibile.  La diocesi di Prato prova a ricostruire i fatti. Dopo il malore del ragazzo, tra la prima chiamata e l'arrivo dei soccorsi è passata ben un'ora e mezza. Novanta minuti durante i quali sono state fatte quattro telefonate al 118 e una ai pompieri. 

A dirlo è anche la mamma di Franco, Letizia Nesti, che non dà colpe agli animatori né al parroco, ma critica la lentezza nei soccorsi: "Quel bambino era a terra privo di sensi. Io non c’ero ma questo è quanto mi ha raccontato chi era là. Avevano tutti i telefonini, siamo nel 2012, eppure l’elisoccorso è arrivato dopo due ore".

Il vescovo di Prato, Gastone Simoni e il parrocco di Paperino, don Carlo Gestri, si sono ritrovati questa mattina nella chiesa del Paese insieme ai parrocchiani, in preghiera per la famiglia. Tutti hanno espresso solidarietà al parroco e agli animatori che accompagnavano i ragazzi. A ribadire che forse dietro la tragedia non ci sarebbero colpe da attribuire, ma una fatalità e il troppo caldo.

Sempre la diocesi scrive che il ragazzo "fino a Cavagliano" non aveva accusato alcun malore. E che nessun'altro si sarebbe sentito male. Intanto la Procura di Prato ipotizza il reato di omicidio colposo, senza iscritti al registro degli indagati. Per decidere in che direzione muoversi si attenderanno i risultati dell'autopsia.

Non è stata esclusa l'ipotesi che la

morte del bambino sia da attribuire a problemi di salute congeniti, mai emersi in passato. Non quindi alla difficoltà della camminata, che secondo gli organizzatori dura solo poche ore e si snoda su un percorso conosciuto.

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