È una città sotto choc quella di Pachino, nel Siracusano, dopo la diffusione della notizia sull’incidente che ha strappato la vita al 18enne Antonio Malandrino, meglio conosciuto come Nino. Il giovane portiere della squadra del Rosolini e futura promessa calcistica, ha perso la vita nella notte tra venerdì e sabato a causa dello schianto dell’auto, dentro la quale trovava a bordo, con un muro. Il ragazzo non era da solo in macchina, con lui c’erano altri due calciatori di 20 e 23 anni. Tutti e tre erano sulla provinciale Pachino-Rosolini di rientro verso casa dopo aver trascorso una serata piacevole in compagnia come fanno tutti i giovani. Stavano viaggiando a bordo di una Fiat 500 quando, all’improvviso, per motivi ancora da accertare, il conducente ha perso il controllo dell’auto urtando contro un muro laterale in contrada Luparello.
Sul posto sono subito giunti i mezzi del 118 per prestare soccorso ai ragazzi. Sia il 20enne che il 23enne sono stati trasportati all’ospedale di Avola dove tutt’ora si trovano ricoverati in prognosi riservata, per Nino invece, non c’è stato nulla da fare. Il giovane era già privo di vita all’arrivo dell’ambulanza. Sul posto sono giunti anche i carabinieri della stazione di Pachino per i rilievi del caso. L’incidente sarebbe avvenuto intorno alle tre di notte e, molto probabilmente sarebbe stato determinante l’asfalto viscido. Questo quanto trapelato fino ad ora, ma le indagini sono in pieno corso e gli inquirenti potrebbero presto svelare altri dettagli fondamentali per la definizione della dinamica esatta dell’incidente.
Sul ventenne che era alla guida dell’auto sono stati eseguiti gli esami alcolemici e gli esiti si conosceranno nei prossimi giorni. La procura di Siracusa avrebbe aperto un’inchiesta per accertare l’eventuale responsabilità del conducente. Si parla di omicidio stradale. Nel frattempo la squadra, gli amici e i parenti non fanno mancare i loro commenti sui social ricordando le doti del piccolo ma già grande portiere. Grazie ai rigori che era riuscito a parare, Nino aveva permesso alla sua squadra che milita in Eccellenza, di passare in Coppa Italia. Ed ancora, nello scorso campionato, il Rosolini aveva conquistato la salvezza nei play out contro il Terme Vigliatore sempre grazie a lui che era riuscito a parare un rigore sullo zero a zero.
Nino era per tutti i tifosi granata il “portierone”, era nel cuore degli appassionati di calcio e non solo. I suoi modi perbene hanno lasciato un bel ricordo anche nei confronti di coloro che hanno avuto l’opportunità di conoscerlo. Diverse le parole d’affetto che si leggono sul suo profilo Facebook: "Morire è facile è accettarlo che è difficile. Impossibile se hai 18 anni, se hai il futuro davanti e le spalle abbastanza larghe per farlo tuo e renderlo radioso come il volto che mostri al mondo senza recite, senza filtri, col sorriso di chi quei 18 anni avrebbe meritato di viverli e goderseli".
Ed ancora si legge: "Si chiamava Antonio Malandrino e aveva 18 anni, troppo pochi
per prendersi il cuore di una tifoseria, troppo pochi per volare tra i pali in prima squadra, troppo pochi per volare via". I funerali del portiera granata si terranno domani pomeriggio nella chiesa Madre a Pachino.
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