Ha preso un antibiotico e dopo due giorni è morto per uno choc anafilattico. È la tragedia di Nicolò Daversa, 27enne di Falconara, spirato in un letto d'ospedale, a Jesi, dopo aver assunto quel farmaco. Il giovane è stato trasportato d'urgenza in gravi condizioni al nosocomio jesino, ma per lui non c'è stato nulla da fare.
Nicolò si è sentito male a casa della fidanzata, ad Ancona, proprio dopo aver preso l'antibiotico. Una pastiglia che gli è stata fatale.
E ora la famiglia, distrutta dal dolore, chiede giustizia e soprattutto che sia fatta chiarezza. Queste le parole del padre, come riportato da Leggo: "Vorremmo sapere se ci sia stata o meno negligenza da parte del nostro medico di famiglia nel prescrivere un farmaco così potente, che Nicolò non aveva mai assunto, senza visitarlo. La ricetta, peraltro, è stata intestata a me…". I familiari hanno presentato un esposto in Procura e il pubblico ministero ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, indagando proprio il medico.
A seguire, il papà di Nicolò ha aggiunto: "Ciò che ci preme è che si vada a fondo sul farmaco che gli è stato iniettato, perché in Italia i casi di decesso che potrebbero essere legati all'assunzione di questo farmaco sono diversi".
Infine, la famiglia ha avanzato una richiesta al Ministero della Salute, chiedendo di indagare a fondo su quel farmaco maledetto: "Chiediamo al Ministero della Salute di attivarsi per sottoporre quel medicinale ad una campagna di analisi e controllo per escluderne la
nocività o per verificare se vi sia stato qualche errore nella composizione di alcuni lotti: per scongiurare altri drammi. E perché la morte di Nicolò, almeno, non sia stata vana e possa servire per salvare altre vite".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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