Arriva da Catania la triste storia di un neonato trovato dietro a un muretto diroccato nei pressi di via Rametta. Il piccolo, rinvenuto da una donna richiamata dal suo pianto, è stato immediatamente tratto in salvo dai carabinieri, che adesso indagano per rintracciare la madre.
Il fatto si è verificato ieri, quando una passante ha udito i vagiti del piccolo, trovato avvolto in una coperta all'interno di una cesta. La donna ha subito chiamato le forze dell'ordine, e sul posto, intorno alle 16, sono sopraggiunti i carabinieri del comando provinciale, che hanno prestato i primi soccorsi al bambino. Preso in custodia dai militari, nello specifico il Vice Brigadiere Giuseppe Bonaventura e l'Appuntato scelto Oreste Calcagno, il neonato è stato avvolto in una coperta pulita e poi messo al sicuro all'interno dell'autovettura di servizio, in attesa dell'arrivo del personale sanitario.
I medici del 118 hanno quindi provveduto a trasportare il bimbo all’ospedale Garibaldi Nesima di Catania, dove sono stati effettuati i primi controlli. A quanto pare, il neonato aveva ancora attaccato il cordone ombelicale. Malgrado il suo drammatico arrivo nel mondo, il piccolo sta bene e gode fortunatamente di ottima salute. Ora si trova ricoverato nel reparto di Neonatologia, accudito da medici e infermieri, e resterà in osservazione ancora per qualche giorno.
Il bambino, chiamato Germano, è coccolato da tutto il reparto che lo ospita."Ha un buon peso, si sta alimentando. E anche i primi esami ci dicono che tutto è andato bene. Ovviamente faremo accertamenti più approfonditi", dice oggi il primario dell'Unità operativa complessa (Uoc) di Neonatologia dell'ospedale Garibaldi Nesima Gabriella Tina.
"Il piccolo è in buona salute e stiamo indagando a 360 gradi per identificare l'autore del gesto. Le telecamere in zona sono poche, non ci aiutano molto. Pensiamo che il parto sia avvenuto poche ore prima e tutto lascia pensare che dietro un gesto simile ci sia una complessa vicenda umana", riferisce a CataniaToday il comandante del reparto operativo del comando provinciale etneo Piercarmine Sica. "Ricordiamo che oggi è possibile partorire in anonimato, in ospedale, grazie al dpr 396/2000, art. 30.
Tutelando così la salute della madre e del nascituro anche senza effettuare il successivo riconoscimento".Tutto fa pensare, ovviamente, a un parto effettuato in casa, forse di nascosto. I carabinieri stanno indagando per rintracciare la madre, e risalire all'identità di chi ha abbandonato il piccolo.
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