Il gesto di “padre Konrad”, così ormai chiamano l’elemosiniere del Papa nel palazzo occupato di via di Santa Croce in Gerusalemme, ha fatto scoppiare un vero e proprio caso. Politici e istituzioni si interrogano: carità oppure eversione?
E anche Oltretevere il dibattito è aperto. Di sicuro il sostegno ai 450 abusivi che nel 2013 si sono barricati nell’ex sede dell’Inpdap ha creato un caso diplomatico tra Italia e Santa Sede. Critico verso il porporato è stato il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini. E un monito sul "rispetto delle leggi" è arrivato oggi anche da un altro ministro del governo gialloverde, Giulia Bongiorno.
Così a smorzare i toni ci ha provato il segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin. “Personalmente credo che lo sforzo debba essere quello di capire il senso di questo gesto, ovvero attirare l'attenzione di tutti su un problema reale, che coinvolge persone, bambini e anziani e cercare di risolverlo insieme”, ha detto il cardinale, ponendo l'accento sulla “positività” e la “buona intenzione” dell’azione, cha ha ottenuto il risultato di far “attivare le istituzioni”.
Secondo la vaticanista del Messaggero, Franca Giansoldati, però, l’assist di Krajewski ai movimenti per la casa avrebbe fatto discutere all’interno della Curia. Nella riunione dei capi dei dicasteri, che si è svolta ieri, non si è fatto cenno alla vicenda, ma il clima, ricostruisce la giornalista del quotidiano di via del Tritone, sarebbe diventato teso proprio quando a prendere la parola è stato il cardinale polacco, eccezionalmente presente all’incontro perché il Papa sta per metterlo a capo del nuovo dicastero della Carità.
Francesco, quindi, non sembra aver perso la fiducia nel porporato, anzi. E in effetti, chi meglio di lui incarna lo spirito del pontificato delle “periferie”? I poveri sono al primo posto anche nell’evangelizzazione della Capitale. Un tema questo, sul quale sembra esserci ormai piena sintonia con la sindaca, Virginia Raggi. Si era visto già sul caso della rivolta contro la famiglia rom che aveva ottenuto un alloggio popolare a Casal Bruciato, con il pontefice che ha dato man forte alla sindaca incontrando gli Omerovic al Laterano. Ben vengano, allora, gesti come quelli dell’elemosiniere, che hanno spinto le istituzioni ad accendere un faro sul disagio di centinaia di persone con l’apertura di un tavolo ad hoc, anche se non è ancora chiaro se l’Elemosineria vaticana si occuperà davvero di saldare il debito con la società che in questi anni ha fornito l’elettricità agli occupanti.
Intanto gli attivisti per il diritto all'abitare hanno preparato per Papa Francesco e “padre Konrad” sono due tessere onorarie dell’associazione Spin Time Labs, che controlla l’occupazione.
"Al Santo Padre abbiamo dato il numero 55, come il civico del palazzo e all'elemosiniere il 59, civico del tombino dal quale si è calato per riattaccare la luce”, ha fatto sapere all’Adnkronos Paolo Perrini, portavoce degli occupanti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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