Condannato in via definitiva a sedici anni di carcere per l'omicidio di Meredith Kercher, a breve Rudy Guede avrebbe dovuto godere di un permesso premio, il primo in nove anni di cella. Trentasei ore fuori dal carcere, rinchiuso ai domiciliari, in una struttura che si occupa di reinserimento dei detenuti.
La prima occasione per "sentire di nuovo il sole sulla pelle e guardare fuori dalla finestra, senza sbarre davanti agli occhi".
Così aveva detto ai giornali Guede, che ora per un cavillo burocratico sarà costretto invece a rimanere in carcere, perché la stuttura di accoglienza, secondo il tribunale di Viterbo, non ha cucina che possa occuparsi dei pasti del detenuto.Non una novità, ma l'associazione Studi criminologici si era offerta di provvedere con dei panini, come accaduto per altri detenuti. Niente da fare: Guede dovrà attendere. Il permesso è slittato.
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