Notizie dal fronte pandemico: continua a calare la curva dei contagi, si impenna invece quella delle schermaglie a distanza tra Matteo Bassetti e Andrea Crisanti. Già nelle scorse settimane i due si erano scontrati sulla gestione dell'emergenza Covid e sull'ipotesi di mettere in discussione il bolletino quotidiano dei positivi al virus. Non erano mancate frecciate reciproche. Ora a riaccendere le polveri ci ha pensato il direttore della clinica malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, che nel suo odierno intervento su Radio1 non ha risparmiato critiche al microbiologo romano.
"Non discuto con chi non stimo. Non lo stimo perché parla di cose di cui non sa", ha sentenziato Bassetti, rispondendo ai conduttori della trasmissione radiofonica. Poi l'affondo. Chiamato ad argomentare la propria posizione, l'infettivologo ligure ha aggiunto: "Quando parla di clinica di malattie infettive, quando parla di come si curano le persone, mi spiace sono argomenti un po' lontani da un bravissimo microbiologo, parassitologo e virologo. Per alcuni argomenti è meglio ascoltare chi vede i malati per mestiere e non chi non ne vede proprio o li ha visti solo durante il corso di laurea in medicina". Affermazioni chiarissime, per quanto affilate.
Da parte sua Crisanti, interpellato dall'Adnkronos, ha replicato alle dichiarazioni del professore in modo laconico: "Non mi abbasso a questo livello". In ogni caso, non è mancata la sua contro-stoccata: "Basta fare una cosa e cioè verificare quanti articoli in ambito malattie infettive ho io pubblicati sulla rivista scientifica 'Nature' e quanti Bassetti". A dividere i due, in tempi non sospetti, erano già state le differenti visioni sulle traiettorie da seguire per uscire dall'emergenza. Lo scorso 12 gennaio, ospite su La7, Crisanti aveva criticato la proposta di Bassetti di rivedere il bollettino quotidiano dei contagi parlando di "dichiarazioni da analfabeti di epidemiologia". In tutta risposta, l'infettivologo genovese aveva gelato il microbiologo così: "Non sa la differenza tra un metatarso e un tampone".
Quello della gestione della nuova fase del Covid è un tema sul quale Bassetti nelle ultime settimane non si è risparmiato. Nei giorni scorsi il professore aveva espresso dubbi sul conteggio italiano dei decessi per Covid (a suo giudizio sovrastimati) e aveva invocato un cambio di passo. Oggi, su Radio1, le sue ulteriori valutazioni sull'uso della mascherina. "All'aperto inutile, mentre lo è ancora sui trasporti pubblici o al chiuso.
Toglierla il 31 marzo? Se arriviamo al 95% di persone protette la mascherina la potremo mettere in soffitta", ha spiegato il primario. Infine, incalzato dagli speaker Rai su un suo ipotetico impegno politico, ha chiosato: "Nella vita mai dire mai. Oggi direi di no, vediamo domani".
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