Non era stata ammessa al servizio permanente, una donna al termine dei quattro anni di ferma volontaria nell'Arma dei carabinieri. Le motivazioni riportate dal comando generale dell'Arma erano "scarsa consapevolezza del proprio stato" e "carenti qualità morali". In realtà, pare che le motivazioni di esclusione della donna dall'Arma fossero legate alla relazione sentimentale tra lei ed un collega sposato.
La donna, però, ha fatto ricorso al Tar della Toscana (il fatto è accaduto a Lucca) che le ha dato ragione annullando la decisione del comando generale dell'Arma. A darne notizia è Luca Serranò sul quotidiano "Repubblica.it". La donna è stata impegnata nell'Arma fino a maggio dello scorso anno in una stazione del comando provinciale di Lucca. Durante i quattro anni di servizio era riuscita a raccogliere valutazioni "sufficienti" e, pertanto, si aspettava di passare al servizio permanente. A remare contro la sua ammissione, però, ci sarebbero stati due giorni di consegna in cui avrebbe pernottato fuori dalla caserma con un collega sposato che, invece, non avrebbe ricevuto provvedimenti disciplinari.
Nella sentenza emessa, i magistrati, a favore della donna, avrebbero scritto che "è dirimente constatare che l'erogazione di una consegna per due giorni deve ritenersi di per sé insufficiente a fondare un giudizio di non meritevolezza, laddove quest'ultimo non sia confermato e strettamente correlato ad un giudizio complessivo".
Secondo quanto si legge, ancora, su "Repubblica.it", nella sentenza emessa dal Tar viene citato anche il parere della commissione di valutazione a cui la donna si era rivolta con l'avvio del procedimento di messa in congedo. La commissione si era infatti espressa all'unanimità a favore della permanenza nell'Arma della giovane donna affermando che "il profilo del militare, come emerge dalla sua documentazione personale riferita alla quasi totalità del servizio svolto, è caratterizzato da prestazioni professionali di livello soddisfacente".
La questione, però, non è finita, perché adesso tocca al comando generale decidere se ricorrere al consiglio di Stato o no per un'ulteriore valutazione sulla donna.
Come detto il militare sposato non ha avuto provvedimenti disciplinari, ma secondo una sentenza della corte di cassazione, i militari non possono avere un'amante in quanto devono dare il buon esempio. Come si legge sul quotidiano on line "positanonews.it", una sentenza ha confermato la condanna a quattro mesi di reclusione, per minaccia e ingiuria, inflitta dalla corte militare di appello di Napoli a un appuntato dei carabinieri sposato che aveva reagito malamente al "richiamo legittimo e doveroso" del suo superiore che lo invitava a chiudere la relazione extraconiugale con una donna anche lei coniugata. Il fatto è accaduto a Capaccio Paestum, in provincia di Salerno.
Secondo quanto si legge su "PositanoNews", secondo la sentenza "i carabinieri, e in generale gli appartenenti alle forze armate, devono sempre tenere una 'condotta esemplare' e non possono 'arrecare disdoro' all´arma di appartenenza con relazioni extraconiugali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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