Pordenone, nonno violenta per anni le due nipoti minorenni: arrestato

L'anziano ha abusato con cadenza quotidiana sulle due bambine, che hanno trovato il coraggio di raccontare le aggressioni. Ora sono entrambe maggiorenni

Pordenone, nonno violenta per anni le due nipoti minorenni: arrestato

Ha abusato per anni in modo continuo sulle due nipoti minorenni. Per questo motivo, un anziano residente in provincia di Pordenone è stato arrestato dalla Polizia per violenza sessuale aggravata. Le indagini sono state avviate dopo le denunce presentate dalle due vittime, ora maggiorenni, che quindi hanno trovato la forza di rivolgersi agli agenti per raccontare le violenze patite. L'uomo è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la sua casa con applicazione del braccialetto elettronico, come previsto dalle nuove prassi operative della Legge 69/2019, Codice Rosso.

Grazie all’attività investigativa, la Polizia ha scoperto che l’anziano, un ultrasettantenne, era un “predatore sessuale senza scrupoli” perchè avrebbe approfittato del sul ruolo di nonno per agire in modo aggressivo. In sostanza, per anni e con cadenza quotidiana avrebbe costretto le nipotine a subire violenze gravi e abusi di ogni tipo, anche utilizzando oggetti inopportuni e “sex toys”. L’uomo avrebbe inoltre dimostrato una crudeltà estrema verso le due bambine, minacciandole di vendetta se avessero parlato con qualcuno di quello che succedeva tra loro e garantendosi così un muro di silenzio alimentato dal terrore.

Secondo gli agenti, l’anziano non aveva freni inibitori e ha evidenziato una pericolosità inaudita. Con la scusa di aiutare le nipotine negli studi, l’uomo era insieme a loro ogni giorno e poteva agire “come uno spietato aguzzino in danno di due ragazzine indifese e incapaci di opporsi, totalmente soggiogate e terrorizzate”, secondo quanto riportato dalla Questura di Pordenone. I militari dell’Arma hanno evidenziato che si trattava di un “orco” che non si è fatto scrupoli nell’attuare il suo disegno criminale.

Una volta diventate maggiorenni, le due ragazze hanno quindi trovato il coraggio per raccontare le loro sofferenze e il loro malessere, che durava ormai da molti anni. Gli investigatori hanno valorizzato le testimonianze delle due ragazze, riscontrando tutti gli episodi narrati e gli aberranti comportamenti dell’indagato.

Nell’ordinanza di custodia, il giudice per le indagini preliminari ha evidenziato che “le dichiarazioni delle due ragazze appaiono oltremodo dettagliate, precise, coerenti, tragicamente collimanti nel descritto modus operandi dell’uomo e ciò lo rende tuttora oltremodo pericoloso con un rischio di recidiva che, in assenza di un percorso terapeutico, allo stato non può dirsi sopito e superato”.

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