"Un segno inequivocabile". Bassetti svela la nuova fase del virus

Il noto infettivologo analizza i dati della quarta ondata. E striglia Speranza: "Regole assurde e incomprensibili"

"Un segno inequivocabile". Bassetti svela la nuova fase del virus

Il picco della quarta ondata di Covid è stato raggiunto: ora inizia la discesa. Evidenze alla mano, Matteo Bassetti parla di "nuova fase" e alla luce di essa invoca un cambio di rotta. Ovvero, una revisione delle norme più restrittive in materia di divieti e quarantene. L'esortazione dell'infettivogo parte dai dati clinici ma appare chiaramente indirizzata al ministro della Salute, Roberto Speranza, sostenitore sinora irremovibile della linea più "rigorista" in tema di chiusure e limitazioni anti-contagi.

La strigliata del direttore della Clinica di malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova è arrivata tramite un post pubblicato nelle scorse ore su Instagram. Sui social, il professore ha fatto il punto della situazione Covid offrendo una prospettiva incoraggiante. "Anche oggi per secondo giorno consecutivo calano i ricoveri. Negli ultimi 8 giorni per ben 5 segno meno sulle terapie intensive", ha osservato Bassetti, che ha aggiunto: "È il segno inequivocabile che il picco della quarta ondata è stato raggiunto ed è iniziata la discesa verso una nuova fase. La fase della convivenza con il virus, rivedendo le regole restrittive, i divieti e le lunghe quarantene che sono ormai anacronistiche". Parole che, soprattutto nell'invito alla rimodulazione delle norme, hanno segnato una chiara presa di posizione da parte dell'infettivologo.

Da giorni, del resto, Bassetti sta manifestando una certa insofferenza per la "burocratizzazione del Covid" che di fatto porta la firma del ministro Speranza. "Ora occorre un cambio di passo per semplificare le regole assurde e incomprensibili su scuole, quarantene, tamponi, ricoveri ospedalieri e molti altri settori", aveva tuonato su Instagram. Affermazioni ribadite anche in un'intervista a Primocanale nella quale il dottore aveva denunciato: "È evidente che con questo sistema siamo in un lockdown indiretto e bisogna cercare di semplificare. Questo non significa andare in giro da positivi, ma si fa fatica a districarsi tra le regole".

Dal professore, dunque, una bocciatura alla linea perseguita da Speranza anche a fronte di una situazione pandemica cambiata e in continua evoluzione.

In tempi non sospetti, l'infettivologo ligure aveva anche bacchettato il Cts con toni altrettanto chiari: "Parliamo lingue diverse (...) Su molte decisioni non ho condiviso le posizioni del ministero della Salute". Ora, l'ulteriore richiamo: serve un cambio di passo.

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