Nuoro, Inps rifiuta indennità a malati di cancro: “Troppo ben tenuti”

Scioccante decisione dell’Istituto nazionale della previdenza sociale: due malati di cancro, bisognosi d’aiuto, si vedono negare l’indennità per “cura nell'abbigliamento” e “buone condizioni generali di sanguificazione e nutrizione”

Nuoro, Inps rifiuta indennità a malati di cancro: “Troppo ben tenuti”

Arriva da Orosei (Nuoro) l’ennesimo esempio di come la burocrazia, sempre più spesso, riesca a danneggiare i cittadini italiani, piuttosto che aiutarli. In questo caso specifico, fra l’altro, pare quasi che il desiderio di mantenersi puliti ed in ordine malgrado la malattia sia diventato un importante criterio di valutazione per decidere se concedere o meno un’indennità.

Due storie che non possono che suscitare sconcerto e rabbia, quelle di Giuseppe Saba e Bruno Mele. Entrambi colpiti da una forma di cancro, hanno visto irrimediabilmente cambiare le loro vite, condizionate dalla patologia. Giuseppe, 57 anni, ha dovuto subìre un intervento neurochirurgico nel 2015 e da allora le sue condizioni non hanno fatto che aggravarsi. La stessa sorte è purtroppo toccata anche a Bruno, 53 anni, che da lavoratore e titolare di un negozio di elettrodomestici e giocattoli si trova ora costretto a casa. La moglie deve necessariamente lasciarlo alle cure di un’aiutante, mentre lei provvede da sola a far andare avanti l’attività.

A peggiorare ulteriormente una situazione già di per sé drammatica, la scioccante decisione dell’Inps di non erogare ai due uomini l’indennità d’accompagnamento di cui avrebbero bisogno. Sono le mogli di Giuseppe e Bruno, la signora Anna e la signora Mirella, a denunciare l’intera vicenda sulle pagine de “L’Unione Sarda”.

Le donne hanno visto la commissione medica della previdenza sociale respingere le rischieste d’aiuto inoltrate a favore dei loro mariti con delle motivazioni a dir poco assurde. L’Inps ha infatti negato l’indennità perché, a suo dire, i due uomini sarebbero “troppo curati. Ebbene sì, “cura nell'abbigliamento” e “buone condizioni generali di sanguificazione e nutrizione” sono adesso diventati dei validi criteri per decidere di non fornire l’accompagnamento.

Per l’Inps di Nuoro, dunque, Bruno Mele non ha affatto bisogno dell’indennità. Stessa decisione per Giuseppe Saba, al quale l’erogazione è stata sospesa. Peccato che i due uomini, dopo duri cicli di chemioterapia, abbiano addirittura avuto una recidiva.

Sconvolte le mogli, che mai si sarebbero aspettate una simile delibera da parte dell’ente. “Ovviamente mio marito è ben vestito e curato. Me ne occupo 24 ore su 24, ma lui non è assolutamente autonomo ha spiegato, giustamente indignata, la signora Saba.

“A me quei soldi servono per aiutare mio marito che è ora nel momento del bisognoaggiunge anche la signora Mele.

La battaglia è aperta, e non è più una questione che riguarda soltanto queste due famiglie della provincia di Nuoro.

“Invitiamo il presidente della

commissione medica Inps incaricata di valutare entrambi i casi a stare da noi per un giorno e una notte. Ci dica poi se le condizioni dei nostri mariti non richiedono un ausilio costante”.

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