Lo scorso marzo, l'estremista di destra Brenton Tarrant attaccò la moschea della città di Christchurch, in Nuova Zelanda, con il fine di uccidere più fedeli musulmani possibili. E ci riuscì. E a qualche mese da quell'attentato, nel Paese è uscito un videogame che spingerebbe i giocatori a sparare su qualsiasi persona che non fosse stato un maschio bianco eterosessuale. Ma secondo quanto riportato da Tgcom24, il gioco sarebbe stato analizzato dall'ente di controllo neozelandese e successivamente proibito.
David Shanks, il capo dell'organo per la censura, ha fatto sapere che il videogame, semplice nelle immagini e nell'utilizzo, sarebbe stato messo in commercio a scopi propagandistici per sostenere e celebrare gli attacchi degli "estremisti bianchi". Secondo Shanks questo non sarebbe il primo gioco eliminato dall'organo: "Già nell'aprile di quest'anno ho parlato con gli sviluppatori di un altro videogame vizioso che spingeva i suoi utenti all'omicidio di massa". Shanks ha poi informato i fornitori di servizi internet di questo divieto e ha chiesto loro di adottare misure adeguate per proteggere i gamer dai contenuti ritenuti illegali, mettendo al bando anche il documento che si ritiene fosse stato condiviso dal responsabile dell'attacco terroristico in Germania, all'inizio di ottobre. Shanks, in quella circostanza, aveva previsto il divieto del livestream dell'attacco contro la sinagoga.
Shanks, avvertendo gli utenti, ha concluso: "Per il pubblico, il messaggio è semplice. Si tratta di prodotti illegali e di promozione del terrorismo, progettati per diffondere l'odio e incoraggiare l'omicidio.
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