Nuovi guai per i Renzi: chiesto il processo per i genitori e la sorella dell'ex premier

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi

Dichiarazione fraudolenta al fine di evadere le imposte avvalendosi di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione infedele dei redditi: con queste accuse, la procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio dei genitori del leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Ad essere indagati sono Tiziano Renzi e Laura Bovoli, nelle vesti di amministratore di fatto e di legale rappresentante della società di famiglia “Eventi 6”. Per gli stessi reati è stato chiesto il rinvio anche della sorella dell'ex presidente del consiglio, Matilde Renzi, legale rappresentante della “Eventi 6” nell'anno 2018. L'udienza preliminare davanti al giudice si terrà il 20 maggio.

Questo nuovo filone di indagine scaturisce da precedenti inchieste degli stessi pubblici ministeri fiorentini sulle società dei coniugi Renzi. Ai tre congiunti la procura contesta, in concorso tra di loro, l'articolo 2 del decreto legislativo numero 74/2000, che punisce chi "al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indica in una delle dichiarazioni relative a dette imposte elementi passivi fittizi". É contestato anche l'articolo 4 dello stesso decreto legislativo numero 74/2000 sui reati tributari che punisce chi "al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto indica in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi inesistenti".

Dalle indagini della guardia di finanza condotte anche per precedenti inchieste, tra il 2016 e il 2018, la “Eventi 6” avrebbe indicato nella dichiarazione dei redditi passivi fittizi per un totale di oltre 5,5 milioni di euro, evadendo imposte per circa 1,2 milioni. Secondo l'accusa, la società con sede a Rignano sull'Arno (Firenze), amministrata dalla famiglia Renzi, si sarebbe avvalsa solo pro forma dei servizi della cooperativa “Marmodiv”. Anche la cooperativa, secondo i pubblici ministeri, sarebbe stata amministrata di fatto dai coniugi Renzi, usandone la manodopera per conto della “Eventi 6” e si sarebbe accollata gli oneri previdenziali, contributivi e fiscali. Lo scorso 10 marzo i coniugi Tiziano Renzi e Laura Bovoli sono stati rinviati a giudizio per i reati di bancarotta fraudolenta per il crac di tre cooperative a loro riconducibili ed emissione di fatture false.

La prima udienza è fissata per il primo giugno. Nello stesso procedimento sono imputate altre sedici persone, tutte rinviate a giudizio, accusate a vario titolo di bancarotta fraudolenta ed emissione di false fatture. Il processo riguarda il fallimento delle cooperative “Delivery Service Italia”, “Europe Service” e “Marmodiv”, che si occupavano in particolare di volantinaggio e distribuzione di materiale pubblicitario.

Secondo le accuse della procura di Firenze, Tiziano Renzi e Laura Bovoli sarebbero stati amministratori di fatto delle tre coop, tramite persone di fiducia o comunque condizionando le decisioni prese all'interno delle stesse società dedite in particolare al volantinaggio e alla distribuzione di materiale pubblicitario. Nell'udienza preliminare del 20 maggio la difesa dei Renzi potrebbe chiedere al giudice di riunire il nuovo procedimento con il processo nato dallo stesso filone dell'inchiesta.

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