Il test anti droga continua a mietere vittime. La sperimentazione introdotta dal ministero sulle strade di 19 città italiane ha fatto una vera e propria strage di patenti. In particolar modo nel Padovano dove, nel fine settimana, la Polstrada ha controllato duecento persone pizzicando quattordici automobilisti, compresi tra i 20 e i 44 anni, tra cui due donne, a guidare sotto effetto di alcol e stupefacenti. Per la prima volta sono stato, infatti, usati precursori e kit diagnostici per stanare chi guida in stato di ebrezza o sotto l'effetto delle droghe. "Dopo un periodo di sperimentazione - ha spiegato il direttore centrale delle specialità di Polizia, Roberto Sgalla - a settembre daremo i primi dati sull'uso di stupefacenti da parte dei conducenti e cominceremo a capire quale è l'entità del fenomeno nel nostro Paese".
I precursori, usati nella complessa operazione "battezzata" a fine maggio, sono strumenti all'avanguardia che consentono agli agenti di testare immediatamente le presenza di stupefacenti nella saliva in modo da chiarire, senza ombra di dubbio, se l'automobilista è sotto effetto di cocaina, eroina, cannabinoidi, oppiacei o anfetamine. Qualora la positività dovesse essere confermata anche da un secondo prelievo, gli agenti procederanno al ritiro della patente e scatteranno, ovviamente, le relative sanzioni. "Il nostro obiettivo - ha aggiunto Sgalla - è estendere questo protocollo sperimentale a livello nazionale. Abbiamo chiesto uno stanziamento di circa 2 milioni di euro al Dipartimento Politiche Antidroga per avviare un progetto triennale".
La Polstrada continuerà ad effettuare i test sugli automobilisti per tutto il periodo di luglio e agosto. A settembre, poi, saranno tirate le somme dell'operazione per capire l’entità dell'uso di stupefacenti da parte degli automobilisti e valutare se estendere il progetto a livello nazionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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