La triptorelina sbarca nell'elenco dei medicinali erogabili a carico del servizio sanitario nazionale se c' è la diagnosi accertata di disforia di genere. Il permette di sospendere la puberà per capire se si vuole intraprendere un cambio di sesso.
Stop alla pubertà
Il parere favorevole della Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia italiana del Farmaco - poiché la pubertà sarebbe "incongruente con l'identità di genere" - permetterà al medicinale di essere inserito tra quelli pagati dal Ssn. Il farmaco, come si legge su Il Giorno, è in grado di inibire la secrezione di gonadotropine sopprimendo così le funzioni testicolari e ovarica. Insomma una bella pausa alla pubertà degli adolescenti fino a due anni, in attesa che l'individuo capisca a quale sesso voglia appartenere.
Secondo e società scientifiche (Sie, Siams, Siedp) e l' Osservatorio nazionale identità di genere che hanno promosso la richiesta all'Aifa, diventare uomo o donna e percepirsi di un altro sesso è causa di grave solamento o peggio. Inoltre, spiegano, che sospendere i cambiamenti corporei irreversibili della pubertà permette di prevenire terapie mediche e chirurgiche più invasi e più costose.
Per accedere a
questo nuovo trattamento, oltre a sussistere dei requisti, servirebbe una diagnosi dell' esperto in salute mentale e dal consenso informato dall'adolescente e dei genitori, come scrivono da Il Giorno.
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