In Italia l'epidemia sembra sia in una fase di regressione, anche se molto lenta e purtroppo con qualche debole segno di ripresa in alcune zone del Paese. Tuttavia, in Veneto i numeri continuano a essere spaventosamente alti e il tasso di positività di ieri è stato tre volte quello nazionale. La regione di Luca Zaia è attualmente quella con i dati di contagio peggiori, come dimostrano gli oltre 5mila nuovi casi registrati ieri dall'azienda sanitaria regionale. "Abbiamo trovato il virus inglese", ha comunicato Luca Zaia questa mattina in conferenza, sottolineando che è stato rintracciato la vigilia di Natale dall'Istituto zooprofilattico delle Venezie. Pare che la seconda ondata sia stata caratterizzata da tipi diversi di virus. "Trovate anche delle altre varianti, così come abbiamo virus visti questa estate e poi scomparsi: quindi sicuramente direi che non esiste un collegamento tra i casi dell'estate e questa seconda ondata", ha specificato Antonia Ricci, direttore generale dell'Istituto zooprofilattico delle Venezie.
Sono esattamente 5.010 i contagi inseriti dalla Regione Veneto nel suo bollettino complessivo, quasi il doppio rispetto a quelli inseriti dalla Lombardia (2.628) e oltre due volte tanto quelli dell'Emilia Romagna (2.127). Le altre regioni che nel resoconto di ieri hanno inserito in tabella più di mille nuovi casi sono il Lazio (1.691), La Puglia (1.011) e la Campania (1.009). Il numero assoluto di nuovi contagi, senza il dato dei tamponi eseguiti, di per sé è poco significativo. A dare un'idea più corretta di quanto stia correndo l'epidemia è il tasso di positività, che ieri in Veneto è schizzato alle stelle, raggiungendo il 36,6%. Una percentuale straordinariamente alta se confrontata con quella nazionale, che anche se in risalita è al 12,50%.
Andando ad analizzare i dati comunicati dalla Regione Veneto in merito all'epidemia da coronavirus, benché il saldo delle terapie intensive della regione ieri fosse solo lievemente in crescita, con 2 pazienti in più rispetto al giorno prima, ci sono stati ben 36 nuovi ingressi di pazienti gravi. Il Veneto è stata la regione che ha visto entrare il maggior numero di persone in terapia intensiva, con un ampio distacco rispetto alla seconda, la Lombardia, dove ne sono entrati 20. In Veneto è positivo anche il saldo dei ricoverati con sintomi nei reparti di medicina Covid, dove in 24 ore i ricoverati sono aumentati di 38 unità. Ma questi dati vanno letti nell'ottica dei 94 deceduti in un solo giorno, un numero ancora spaventosamente alto.
Con i dati registrati ieri, il totale dei contagiati in Veneto è salito a 234.792 persone e di queste, 5.953 sono decedute. Negli ospedali ci sono attualmente 384 persone ricoverate in terapia intensiva e 2.908 sono i pazienti con sintomi ricoverati nei reparti di medicina Covid degli ospedali regionali. Gli attualmente positivi sono 87.385, di cui la maggior parte comunque assistiti in terapia dimiciliare perché senza sintomi o con sintomi lievi.
Intanto, nel giorno di Stanto Stefano in Italia sono stati inseriti nel consueto bollettino della Protezione civile 10.407 nuovi casi di coronavirus, rilevati su 81.285 tamponi processati.
Numeri assoluti molto bassi che rispecchiano i giorni festivi, ma con un indice di positività che continua a salire e che oggi è arrivato al 12.8%. Sono 261 i decessi, 9.089 i guariti. Negli ospedali ci sono 100 pazienti in meno e 2 in meno sono i ricoverati in terapia intensiva.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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