"In dieci sapevano". I segreti in chiesa e gli audio choc: come è morta Nada?

A 26 anni dal delitto spunta una nuova pista d'indagine. Dieci preti, secondo i pm, sarebbero venuti a conoscenza dell'omicidio

"In dieci sapevano". I segreti in chiesa e gli audio choc: come è morta Nada?

Ci sono delitti che possono riservare risvolti inattesi anche quando tutte le piste d'indagine sembrano esaurite. Come il caso di Nada Cella, la segretaria 25enne trovata morta a Chiavari, il 6 maggio 1996, nello studio del commercialista dove lavorava. A 26 anni dalla tragedia, Annalucia Cecere, una ex insegnante destituita dall'incarico per motivi disciplinari, è finita sotto la lente d'ingrandimento dei titolari del fascicolo per omicidio aggravato. Ma c'è di più. Secondo la procura dieci sacerdoti potrebbero aver raccolto la confessione del colpevole.

L'omicidio di Nadia Cella

Nada Cella fu ritrovata agonizzante sul pavimento dell'ufficio presso cui era impiegata come segretaria, la mattina del 6 maggio 1996. A richiedere l'intervento dei soccorsi fu il suo datore di lavoro, il commercialista Marco Soracco, che trovò la 25enne riversa in una pozza di sangue. Nada fu trasportata dapprima al pronto soccorso di Lavagna poi, trasferita all'ospedale San Martino di Genova nell'ultimo, quanto vano, tentativo di salvare la vita. Gli esami cadaverici accertarono che la vittima fosse stata colpita ripetutamente alla testa con un oggetto contundente ma l'arma del delitto non fu mai ritrovata. Nel mirino degli inquirenti finì proprio Soracco che, al termine di un travagliato procedimento penale, fu scagionato e infine prosciolto. Verso la fine del 1998 il caso venne archiviato.

Le nuove indagini e i sospetti sull'ex insegnante

Ventiquattro anni dopo l'archiviazione, i pm hanno deciso di riaprire il fascicolo per omicidio aggravato su spinta della criminologa Antonella Pesce Delfino che ha rispolverato quei faldoni. Tra le carte dell'inchiesta ci sarebbero alcuni dettagli trascurati al tempo delle indagini e che, oggi più di ieri, potrebbero tracciare la pista giusta perla risoluzione del giallo. I nuovi sospetti ricadono su Annaluce Cecere, un'ex insegnate di Chiavari, a cui è stato recapitato un avviso di garanzia lo scorso 5 novembre. Secondo la Mobie guidata dal primo dirigente Stefano Signoretti, coordinati dal procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto e dal sostituto Gabriella Dotto, la donna (oggi 50enne) si sarebbe invaghita del commercialista Marco Soracco ma lui sarebbe stato innamorato della giovane Nada. Dunque, potrebbe essersi trattato di omicidio a sfondo passionale in cui Soracco potrebbe aver giocato un ruolo collaterale. Il professionista, con anche l'anziana madre Teresa Bucchioni, è indagato per false dichiarazioni al pubblico ministero. Secondo chi indaga, Soracco potrebbe aver "coperto" la presunta assassina. In estrema sintesi, avrebbe visto Annaluce Cecere allontarsi dall'ufficio quella mattina in cui Nada è stata uccisa. Ma c'è di più.

La pista religiosa

Stando a quanto si apprende dall'edizione odierna de Il Giorno, ci sarebbe anche una pista religiosa che gli inquirenti perseguirebbero con insistenza. Sì, perché la confessione del delitto potrebbe essere stata raccolta da alcuni preti del Chiavarese e il nome del colpevole taciuto per ben 26 anni. Dieci sacercedoti sono stati ascoltati in procura ma sulla natura delle dichiarazioni rese ai pm vige un riserbatissimo segreto istruttorio. Per chiarire fatti, luoghi e circostanze dell'omicidio, ci si affiderà non solo ai racconti di eventuali testimoni ma soprattutto alle ispezioni tecnico-scientifiche dei reperti.

Gli accertamenti del Dna sono stati affidati al professor Emiliano Giardina, colui che rintracciò il profilo genetico di Ignoto Uno nel caso di Yara Gambirasio. E chissà che anche stavolta un sequenza ordinata di alleli possa svelare l'identità dell'assassino di Nada Cella.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica