Sesso, alcol e droghe. Continua l'indagine degli inquirenti sulle ultime ore di Marco Prato e Manuel Foffo, i killer di Luca Varani.
I due si puntano il dito l'uno contro l'altro. E nel frattempo escono nuovi macabri dettagli di quella notte. "Baciavo Manuel mentre lui uccideva Luca" ha confessato Marco. Ma anche se il pr romano continua a scaricare la colpa sull'amico, il RIesame li vede responsabili nello stesso modo. Prato comunque ammette di aver tentato di strozzare il ragazzo in due occasioni: all'inizio delle torture e alla fine "per aiutare la vittima a morire". E rivela che Foffo ha colpito Varani con un coltello, un martello e con un coltello a seghettino con il quale la vittima è stata quasi decapitata. "Tagliato - racconta Prato - come si affetta il pane".
Inoltre, il collegio presieduto da Gian Luca Soana ha negato a Prato gli arresti domiciliari per la "fredda ideazione, pianificazione ed esecuzione di un omicidio tanto efferato, preceduto da sevizie e torture, senza altro movente se non quello apparente di appagare un crudele desiderio di malvagità, dettano un giustificato allarme sociale e non consentono di fare affidamento sui sensi di colpa".
Precisando inoltre: "Le modalità raccapriccianti della loro azione omicida, l'efferatezza inflitte alla vittima prima di ucciderla, sono indice di personalità disturbate, prive di sentimenti di pietà e pericolose".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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