Omicidio Sacchi, Princi ai domiciliari con braccialetto elettronico

L'ex compagno di scuola di Luca Sacchi, Giovanni Princi, tonerà presto a casa con il braccialetto elettronico. Il giudice: "Le esigenze cautelari si sono attenuate"

Omicidio Sacchi, Princi ai domiciliari con braccialetto elettronico

Svolta nel caso dell'omicidio di Luca Sacchi, il 24enne ucciso lo scorso ottobre con un colpo di pistola alla testa davanti al pub John Cabot a Roma: l'ex compagno di classe, Giovanni Princi, uscirà a breve dal carcere per andare ai domiciliari con il braccialetto elettronico.

Secondo l'accusa, era stato proprio Princi, insiema alla fidanzata di Luca, Anastasiya Kylemnyk, ad organizzare l'acquisto di marijuana che avrebbero dovuto pagare con i 70mila euro nascosti nello zainetto della ragazza. Un acquisto che ha portato alla morte del giovane Luca. E ora Princi esce dal carcere di Regina Coeli: "Il giudice ha valutato la sua incensuratezza, i quattro mesi di carcere già scontati, e la volontà di chiedere questo capitolo giudiziario col giudizio abbreviato che gli garantirà tra l'altro lo sconto di un terzo della pena", risporta il Messaggero.

Così Giovanni Princi farà ritorno a casa, con il braccialetto elettronico. Ma, a dicembre, i giudici del riesame avevano espresso un parere completamente opposto. "Sussiste un concreto pericolo di reiterazione del reato in ragione delle modalità del fatto e della personalità degli indagati. L'acquisto di ben 15 chilogrammi di marijuana denota uno stabile inserimento negli ambienti della droga da parte degli indagati che evidentemente riforniscono ad una larga clientela, tenuto conto dell’ingente quantitativo della droga acquistata. Si tratta di un'attività che certo non è episodica ma che viene svolta con abitualità", avevano sottolineato i giudici spiegando che "le pregresse vicende inducono a ritenere plausibile che Princi abbia avuto un ruolo se non di leader, di certo di promotore della trattativa e della conclusione dell'affare". I giudici del Riesame, come si evince da queste parole, non sembravano avere alcun dubbio: niente scarcerazione per Princi.

Ora però le cose sono cambiate. Il giudice Pierluigi Balestrieri, riporta ancora il quotidiano, ha valutato per il giovane "l'assoluta incensuratezza", "a giovanissima età", i quattro mesi di "buon comportamento carcerario", e l'ammissione al rito abbreviato. "Anche se peristenti, le esigenze cautelari si sono attenuate", ha dichiarato il giudice spiegando così la decisione di accogliere la richiesta dei domiciliari per Princi.

Il prossimo 28 maggio, lo stesso giudice valuterà per Princi l'eventuale condanna. Il giovane, che pochi mesi prima dell'omicidio era tornato a far parte della vita di Sacchi e si era avvicinato molto alla sua fidanzata, deve rispondere solo di traffico di droga. Lo stesso vale per Anastasiya (sottoposta all'obbligo di firma), mentre tutti gli altri coinvolti nella morte di Luca restano in cella per omicidio premeditato.

Respinta la richiesta di rito abbreviato avanzata da Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, i due autori materiali dell'omicidio, e da Marcello De Propris, che consegnò la pistola ai due. Per loro, come per Anastasiya, il processo davanti alla corte d'Assise inizierà il prossimo 31 marzo.

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