Un'accurata perizia eseguita da un team di esperti statunitensi potrebbe rivelare, nuovi e inquietanti dettagli sull'omicidio di Marco Vannini, consumatosi nel 2015 a Ladispoli. L'indiscrezione è stata rivelata in anteprima nel corso del programma televisivo Quarto Grado, condotto da Gianluigi e Alessandra Viero.
Gli esperti dell'Emme Team hanno avuto modo di elaborare la registrazione della chiamata al 118 partita dall'abitazione della famiglia Cintoli e, mediante un lavoro certosino di pulizia dell'audio, sarebbero riusciti ad isolare le ultime parole di Marco. Un colpo di scena inatteso che, se fosse confermato, potrebbe eventualmente ribaltare la sentenza della Cassazione con cui Antonio Ciontoli è stato assolto dal reato di omicidio colposo (in secondo grado era stato condannato a 5 anni di reclusione).
I fatti
Il 17 maggio 2015, poco dopo le ore 23, Marco Vannini viene colpito da un proiettile mentre si trova a casa della sua fidanzata, Martina Ciontoli. Nonostante il ragazzo versasse in condizioni critiche - aveva un polmone perforato - la famiglia Ciontoli non allerta tempestivamente i soccorsi. Prima chiama il 118 poi, poco dopo, annulla la richiesta di intervento e, infine, ritelefona ancora per reclamare un'ambulanza. Tra una telefonata e l'altra intercorrono circa 2 ore: un ritardo che costerà la vita al ragazzo. Mentre Antonio Ciontoli parla con l'operatore, in casa sono presenti sua figlia Martina (fidanzata di Marco), sua moglie Maria Pezzillo e l'altro figlio Federico con la ragazza Viola Giorgini. Intanto, Marco è già in agonia.
Le parole di Marco
"Mi fa male, ti prego, basta". Sarebbero state queste, secondo gli esperti del team statunitense, le ultime parole pronunciate da Marco con un filo di voce prima di chiedere che gli fosse passato il telefono. I tecnici hanno isolato anche la voce di Martina - che sembra dire ''Basta, su" - e di Maria Pezzillo: "E giù", avrebbe detto la moglie di Antonio Ciontoli al ragazzo.
La tecnica usata dagli esperti
Nel servizio di Quarto Grado, viene spiegato qual è stata la tecnica adoperata Emme Team, che offre la propria consulenza pro bono su diversi casi giudiziari. Gli esperti hanno "ripulito l'audio" eliminando il rumori di sottofondo (ad esempio rimbombi e fruscii) senza alterare la voce umana. Poi, hanno analizzato le frequenze prodotte dalla vibrazione delle corde vocali per identificare ogni voce, anche grazie a degli algoritmi.
Al lavoro certosino di analisi ha partecipato anche il tecnico del suono Lee Orloff, premio Oscar nel 1991 per il suo lavoro su Terminator 2, che ha dichiarato: "Sono felice di aver aiutato mamma Marina e papà Valerio nel loro desiderio di ottenere giustizia per Marco".
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