Il vero "banco di prova" di Omicron 2: spunta la "data x"

Aumentano i nuovi positivi a causa di Omicron e Omicron 2 ma il polso della situazione lo avremo tra un mese: ecco cosa può accadere e il parere degli esperti

Il vero "banco di prova" di Omicron 2: spunta la "data x"

I nuovi casi Covid-19 tornano ad aumentare dopo la discesa che si era osservata da febbraio fino ai primi giorni di marzo, quasi come un'altalena che ci accompagna da ormai due anni: su, giù, su, di nuovo giù. Stavolta pensavamo di andare incontro a un calo costante fino all'estate ma così non è. Gli ultimi dati della fondazione Gimbe dicono che i contagi con la variante Omicron sono aumentati del 36% in sette giorni, l'inversione è "netta". Tra un mese esatto da oggi, il 17 aprile, sarà il giorno di Pasqua che potrebbe fungere da spartiacque per capire in quale direzione pandemica stiamo andando.

Le possibili cause

Sottolineando che i vaccinati con tre dosi raramente hanno svilupparno forme gravi della malattia e che i reparti ordinari e di terapia intensiva hanno sempre meno pazienti, gli esperti si interrogano su come sia avvenuta questa inversione di tendenza oggettivamente inattesa. Le risposte possibili sono almeno un paio ma certamente di più: le minori restrizioni da ormai metà febbraio e la maggior incisività di Omicron 2. "Senza mascherine non si può pensare ad una situazione migliore", afferma il virologo Giovanni Maga, direttore del Cnr di Pavia, che mette in mezzo a queste cause anche la scarsa vaccinazione nella fascia pediatrica e il rilassamento generale dopo le buone notizie di febbraio. "Il punto di svolta sarà dopo Pasqua", aggiunge.

La "corsa" di Omicron 2

Trenta giorni per capire dove stiamo andando: libertà totale o qualche accortezza in più se il virus circolasse ancora in maniera sostenuta? Lo scopriremo solo vivendo. Per adesso si può dire come in Regno Unito Johnson abbia centomila casi al giorno dopo aver abbandonato qualsiasi tipo di restrizione, i contagi aumentano anche in Francia, Danimarca e Germania dove inzia a essere prevalente BA.2, ossia la sottovariante di Omicron, i cui studi indicano essere più contagiosa del 30% rispetto alla "sorella" maggiore. "Aumenta la trasmissibilità, aumenta l'incidenza e peggiora il rischio epidemico in diverse regioni italiane - afferma a Repubblica Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità - anche se continua la diminuzione delle persone ricoverate in ospedale". Per questo motivo, l'esperto chiede che vengano rispettate le misure individuali e collettive, completare il ciclo vaccinale "perché questi sono gli strumenti che ci consentono di contenere la circolazione del virus e gli effetti più gravi e importanti che possono esserci per la nostra salute".

La pandemia non è finita

Che si tratti di pandemia o che sia in atto il passaggio a endemia poco importa, il virus è ben presente tra di noi e circola in maniera sostenuta. Detto che la malattia è molto leggera, il prof. Maga si dice "preoccupato per questa situazione" perché non si ritiene d'accordo con l'allentamento delle misure di protezione individuale e che "le mascherine vanno messe, soprattutto al chiuso". Dal punto di vista dei contagi, non delle ospedalizzazioni, la situazione potrebbe peggiorare nelle prossime settimane: ecco perchè sarà importante capire cosa succederà tra un mese, a Pasqua, un tempo ragionevolmente necessario per comprendere come continuerà a evolvere la situazione. In Germania i positivi "sono circa 300 mila al giorno e i morti 250. Vuol dire che il virus è tutt'altro che in regressione", sottolinea il virologo.

Il virus più contagioso di sempre

A gennaio avevamo descritto Omicron come il virus più contagioso di sempre, quello "con la propagazione più rapida della Storia" come aveva affermato Roby Bhattacharyya, infettivologo del General Hospital in Massachusetts, per far capire la velocità con cui si propagava la nuova variante del Sars-Cov-2 facendo un paragone con quello del morbillo. Adesso, i primi dato su Omicron 2, BA.2, dicono che sia più infettiva della precedente del 30%: sarebbe adesso questa nuova sottovariante quella più contagiosa di sempre ma questa statistica dovrà essere confermata dagli epidemiologi.

I dati preliminari, però, sono incredibili: l'R0 sarebbe tra 15 e 18, significa che una persona sarebbe in grado di infettarne fino a quei due numeri. In Italia non sappiamo con certezza quanto sia diventata prevalente a causa dello scarso sequenziamento: sarebbe presente ormai al 30% ma starebbe per soppiantare del tutto la "sorella".

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