Da tempo la Dda di Roma indaga sugli affari immobiliari di Michele Senese, boss della Camorra. Questa mattina l'indagine si è conclusa con l'esecuzione di 28 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Roma. Tra loro c'è anche Claudio Cirinnà, fratello 54enne della senatrice in forza al Partito Democratico, Monica Cirinnà, completamente estranea ai fatti. Già in passato l'uomo era stato attenzionato dagli inquirenti per traffico di carburante.
La maxioperazione Affari di famiglia si è svolta questa mattina all'alba e ha visto impegnati circa 200 uomini delle forze di polizia. L'indagine è stata condotta mettendo nel mirino le attività della famiglia Senese a Roma, che fin dagli anni Ottanta è attivo nella capitale e nel nord Italia, con un'ampia penetrazione nel tessuto economico. Le accuse per le 28 persone vanno dall'estorsione all'usura, passando per il "trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti", come sottolineato dal Corriere della Sera. Per tutti questi reati ci sarebbe l'aggravante del metodo mafioso.
I sequestri effettuati dalla Polizia e dalla Guardia di finanza hanno un valore di circa 15 milioni di euro e comprendono aziende, famosi ristoranti, immobili, auto e barche. Le perquisizioni sono state effettuate tra le province di Roma, Napoli, Verona, Frosinone e L’Aquila. "Michele Senese è uno dei fattori degli equilibri della criminalità romana, forte anche dei suoi legami con il potente clan camorristico Moccia di Afragola per il quale era inserito nella cosiddetta squadretta della morte", ha spiegato il capo della Dda romana, Ilaria Calò, che ha definito strategica l'operazione che si è conclusa questa mattina.
Tra i 28 raggiunti dall'ordinanza di custodia cautelare, come detto, anche Claudio Cirinnà, attualmente detenuto ai domiciliari. L'uomo, come è emerso dalle indagini, non ha alcun legame diretto con la famiglia Senese, con la quale aveva però una vittima in comune. Le indagini hanno evidenziato un'attività di reinvestimento da parte sua di capitali del clan derivanti da attività illecite. Per Claudio Cirinnà l'accusa è di usura, estorsione e autoriciclaggio. L'uomo risulta proprietario di un bed and breakfast in viale Giulio Cesare a Roma, nel centralissimo quartiere Prati a due passi dal Vaticano.
"Apprendo con amarezza e dolore che mio fratello sarebbe coinvolto in un’inchiesta giudiziaria. So pochissimo della sua vita travagliata, benché abbia sempre cercato di aiutarlo a mettere sulla giusta via la sua esistenza", ha scritto sul suo sito Monica Cirinnà una volta raggiunta dalla notizia. "Mi auguro che la sua posizione venga chiarita al più presto.
Per quanto mi riguarda considero la responsabilità penale personale, così come personale è il dolore che provo in questo momento. Chiedo pertanto che venga rispettato assieme all'intimità della mia famiglia", ha concluso la senatrice del Partito Democratico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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