L'aumento dei contagi da coronavirus in Italia fa paura e dal prossimo lunedì gran parte del Paese dovrebbe passare in rosso. La situazione è più seria del previsto, le varianti (soprattutto quella inglese) stanno correndo e il rischio è che il sistema sanitario collassi un'altra volta. Domani ci dovrebbe essere la decisione definitiva sul passaggio di fascia di moltissime regioni ma anche quella per i nuovi parametri secondo i quali ci sarà lo slittamento automatico in caso di incidenza di 250 casi su 100mila abitanti. Sardegna a parte, che persiste in zona bianca, da lunedì quasi tutto il Paese si tingerà di arancione e di rosso e dovrà sottostare a misure restrittive ben più rigide.
Considerando le regioni che in questo momento sono in zona gialla, l'unica per la quale non è in programma un cambiamento è la Sicilia. La regione di Nello Musumeci dovrebbe preservare il suo status di allarme medio basso e forse riusciranno a rimanere in zona gialla anche la Valle d'Aosta e la Calabria. Per queste ultime due regioni, però, i dati sono al limite e non è escluso che si possa decidere per un passaggio in fascia superiore come misura cautelativa per impedire un'improvvisa escalation di contagi. Liguria e Puglia sono pressoché sicure di passare in arancione mentre il Lazio teme addirittura il doppio salto dal giallo al rosso. La regione di Nicola Zingaretti negli ultimi giorni ha avuto un aumento fortissimo di nuovi contagiati e di ricoveri, che hanno fatto impennare l'Rt a livelli preoccupanti e non è escluso che si decida per l'ingresso nella massima zona di rischio.
Diverso è il discorso per il nord Italia. Esattamente com'è accaduto un anno fa, qui la situazione rischia di sfuggire del tutto al controllo se non si pratica una serrata decisa, almeno questo è quanto sostengono gli esperti. Pertanto le regioni che già stazionano in zona arancione, come Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia passeranno quasi sicuramente in zona rossa insieme alle Province autonome di Trento e Bolzano. Vireranno verso la zona con restrizioni maggiori anche Marche, Basilicata, Umbria e Abruzzo. Il Veneto, invece, è in bilico tra l'arancione e il rosso e si dovrà solamente decidere se mettere in atto una politica preventiva, quindi il rosso, o se preservare l'economia e restare in arancione.
Le Regioni hanno meno di 24 ore di tempo per correggere eventualmente le mappe fornite dall'Iss con nuovi dati non ancora caricati e capire se questi possono
influire sul passaggio di zona. Sono ore cruciali anche per capire se le nuove misure restrittive verranno introdotte con un decreto o se, invece, Mario Draghi si affiderà a un nuovo dpcm, a meno di una settimana dall'ultimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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