Ora nel Private si ragiona all'americana

I promotori finanziari diventano sempre più super-consulenti. E Fineco punta sui servizi sartoriali

Ora nel Private si ragiona all'americana

Il mondo del Private banching sta cambiando volto, assumendo una connotazione più «americana», mentre in parallelo elaborando nuove strategie e servizi per per soddisfare le mutate esigenze dei paperoni italiani. Il modello statunitense «si sta imponendo a livello internazionale», conferma Carlo Giausa, direttore servizi di investimento e wealth management di Fineco, banca diretta del Gruppo Unicredit. «È un'evoluzione - aggiunge - che riguarda anche l'Italia, dove la figura del promotore finanziario sta acquistando il posizionamento che da tempo ha negli Stati Uniti il financial planner. Questo cambiamento è favorito dalla maggiore maturità della clientela, soprattutto quella private, che chiede un'advisory professionale e porta il promotore a ritagliarsi sempre più il ruolo di vero e proprio consulente finanziario».

Quali sono le principali strategie di Fineco per il 2015?

«Ci stiamo concentrando sui servizi di consulenza avanzata, rivolti soprattutto ai clienti di fascia alta, grazie ai quali i nostri personal financial advisor possono costruire portafogli personalizzati e diversificati sulla base dei singoli obiettivi di vita, risk-tolerance e orizzonte temporale. A conferma di questo nostro impegno i risultati: in pochi anni, siamo passati da 6 miliardi di euro di masse a circa 15 miliardi nel segmento wealth management . Una crescita importante, favorita dal contributo di servizi di consulenza evoluta in grado di sfruttare la nostra piattaforma ad architettura aperta guidata, che conta oltre 5mila fondi delle 65 più prestigiose case internazionali».

Fineco ha lanciato per prima la consulenza a parcella. Qual è la reazione dalla clientela italiana?

«Abbiamo introdotto un nuovo modo di fare consulenza, basato su trasparenza, chiarezza nei costi ed eliminazione del conflitto di interessi. Un servizio che punta a costruire un rapporto di fiducia tra cliente e advisor. La risposta è stata estremamente positiva, confermando che abbiamo anticipato quello che il legislatore europeo inserirà per via normativa». Come sono strutturati i vostri servizi di wealth management ?

«Siamo partiti da una premessa: maggiore è il patrimonio del cliente, maggiore sarà la necessità di una consulenza a 360 gradi. Di conseguenza abbiamo individuato nella nostra rete di oltre 2.500 personal financial advisor , i professionisti più qualificati, in grado di rappresentare il riferimento per la clientela di fascia alta. Per tale segmento abbiamo sviluppato un programma di servizi di wealth management e di formazione di alto livello con l'obiettivo di fornire un'assistenza a tutto tondo del patrimonio, che non tralasci i temi dell'a sset protection e della pianificazione fiscale e successoria, molto importanti per i nostri clienti imprenditori».

Il mondo del Private banking si sta ora organizzando in vista della voluntary disclosure ?

«Fineco attraverso la propria struttura di asset protection , insieme a studi professionali specializzati, assicura ai clienti potenzialmente interessati un'assistenza relativa alle singole posizioni. Abbiamo inoltre organizzato un ciclo di convegni sul territorio, aperto ai clienti e ai professionisti interessati ad approfondire le novità introdotte dalla legge. Da tempo è in atto un'attività di formazione della nostra rete per sensibilizzare i clienti sulle opportunità offerte dalla voluntary disclosure e sui rischi insiti nel nuovo scenario di contrasto dei fenomeni di evasione ed elusione fiscale.

Più in generale siamo convinti che il rimpatrio dei capitali contribuirà a far emergere sempre più le esigenze di consulenza specializzata da parte della clientela di più alto profilo. Contiamo che l'occasione sia propizia per intercettare nuova clientela potenzialmente interessata alla nostri servizi di advisory ».

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