Pane pugliese, arriva la data di scadenza

Una legge regionale impone la vendita di quello sfornato entro e non oltre le 24 ore dalla produzione

Pane pugliese, arriva la data di scadenza

Il pane fresco pugliese è da sempre sinonimo di qualità. Ma a garanzia del prodotto arriva la “data di scadenza”. Sì perché una legge regionale impone da qualche giorno la vendita entro e non oltre la giornata in cui è stato sfornato. Il Consiglio regionale pugliese ha approvato all’unanimità il testo normativo promosso da Francesco Muci, presidente dell’associazione panificatori provinciali artigiani di Lecce e vice-presidente della Federazione italiana panificatori Fippa. Muci, originario di Nardò, ha proposto una legge a tutela di panificatori e consumatori che, nei 15 articoli in cui è strutturata, ha come punto di riferimento il prodotto pane. Buone pratiche, valorizzazione della filiera regionale, formazione sono alcuni dei punti forti contenuti nelle norme che vanno a comporre il testo legislativo varato dalla Regione Puglia.

Il punto “nevralgico” della legge è, come dicevamo, nell’articolo 6, lì dove si dispone – a proposito delle modalità di vendita – che il pane fresco debba essere venduto nella giornata in cui è stato prodotto e non oltre. E la vendita deve avvenire conservando il prodotto in luoghi igienicamente sicuri, indicando con apposita etichetta stato e metodo di conservazione e differenziando il pane fresco da altri prodotti ottenuti attraverso la panificazione.

Grazie alla legge potranno scomparire tutte quelle attività improvvisate che avevano, negli ultimi anni, drogato il mercato. Non era raro, anzi, imbattersi, soprattutto nelle catene della grande distribuzione, in pane precotto o surgelato che veniva venduto come pane appena sfornato.

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