"Ho appresso della scomparsa del card. Bernard Francis Law, arciprete emerito della basilica papale di Santa Maria Maggiore, e voglio esprimere le mie condoglianze al Collegio dei cardinali", esordisce così il telegramma inviato da Papa Francesco per la scomparsa dell'ex arcivescovo di Boston, quello che fu costretto alle dimissioni - in seguito alle accuse mosse Spotlight - per non aver pubblicamente denunciato i sacerdoti responsabili degli abusi. Sostanzialmente, a Law è stato imputato di aver coperto dei casi di pedofilia. "Aveva riconosciuto le sue manchevolezze e i suoi errori nella gestione della tragica vicenda, venuta alla luce nel 2002 grazie alle inchieste del 'Boston Globè, dei sacerdoti di Boston accusati di abusi sessuali su minori. E si era dimesso dal governo pastorale dell'arcidiocesi Usa nel dicembre di quell'anno, chiedendo pubblicamente scusa e perdono a tutti coloro che avevano sofferto". Questo è quanto scritto da l'Osservatore Romano, nell'articolo che ricorda la figura del cardinale scomparso nella mattinata di oggi. "Presentate le dimissioni, aveva scritto una dichiarazione personale, diffusa dalla Sala stampa della Santa Sede - specifica il quotidiano del Vaticano - con la 'fervente preghiera che potessero aiutare l'arcidiocesi di Boston a fare esperienza di guarigione, riconciliazione e unità, di cui ha così disperatamente bisognò". Bernard Francis Law - dopo le dimissioni - si era ritirato in un convento delle suore della Misericordia di Alma, nel Maryland. Nel 2004 - infine - la discussa scelta di trasferirlo a Roma, dove è stato arciprete della basilica di Santa Maria Maggiore.
Nel messaggio, il papa eleva "preghiere per il riposo della sua anima" e si augura "che il Signore, ricco di misericordia, possa accoglierlo nella sua pace eterna". Nessuna parola - dunque - sulla questione della lista composta da 132 preti e due diaconi accusati di abusi ai danni di minori, che la diocesi di Boston ha pubblicato solo dieci anni dopo l'emersione del caso scoperchiato da quello che poi sarebbe diventato il team di inchiestisti più famoso al mondo, quello del Boston Globe. Il pontefice argentino - secondo quanto riporta la Sir - presiederà - come tradizionalmente avviene nel caso dei cardinali - al rito dell'Ultima Commendatio e della Valedictio. La messa funebre - invece - sarà celebrata dal card. Angelo Sodano, il decano del Collegio Cardinalizio, alle ore 15.30 presso la Basilica di Santa Maria Maggiore.
Qualche parola in più sul "caso Spotlight" - invece - l'ha pronunciata il successore di Bernard Francis Law, quel cardinale Sean O'Malley che proprio a Boston ha preso il posto dell'arcivescovo dimissionario, con il mandato di fare chiarezza su quanto accaduto e - soprattutto - prendere provvedimenti all'interno della diocesi: "Riconosco che il decesso del cardinale Law suscita un ampio spettro di emozioni da parte di molte persone. Sono in particolare consapevole di tutti coloro che hanno fatto esperienza del trauma dell’abuso sessuale del clero, le cui vite sono state colpite seriamente da questi crimini, così come delle loro famiglie e dei loro cari - si legge nel virgolettato riportato da La Stampa - A questi uomini e a queste donne offro le mie sincere scuse per il male che hanno sofferto, le mie preghiere continue e la mia promessa che l’arcidiocesi li sosterrà nel loro sforzo di raggiungere la guarigione", ha chiosato il presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e membro del C9, cioè del minidirettorio cardinalizio formato da Papa Francesco ai fini della riforma della Curia romana. Bergoglio - insomma - starebbe per partecipare ai funerali di un cardinale accusato di aver coperto dei casi di pedofilia. E la notizia della presenza del Papa non è sfuggita a chi non ha evitato di sottolineare l'assenza del pontefice ad altre esequie: "Bergoglio non è andato ai funerali di Meisner e Caffarra , però non è poi tanto strano..." - esordisce a IlGiornale.it Francesco Agnoli, ex firma de Il Foglio - che incalza: "Forse avrebbe potuto farlo a causa di quello che era successo (la sollevazione dei "dubia" sull'esortazione apostolica "Amoris Laetitia" n.d.r.), ma l'uomo non è uno che dimentica". Al funerale di Law sì - quindi - ma a quello dei cardinali dissidenti no, sembra asserire l'intervistato.
Francesco è un pontefice riformatore che ha il merito di aver messo in discussione tanti costumi della Chiesa. Ecco, la presenza del pontefice alle esequie funerarie di un uomo di Chiesa così discusso - forse - era una "tradizione" che il papa avrebbe potuto rompere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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