Il Papa ha proclamato sante due suore palestinesi

Sono le prime dell'era moderna. Il patriarca di Gerusalemme: "Segno di convivenza tra le tre religioni"

Pellegrini in piazza San Pietro per la canonizzazione dei nuovi santi
Pellegrini in piazza San Pietro per la canonizzazione dei nuovi santi

Si è tenuta oggi a San Pietro la canonizzazione delle prime due sante palestinesi dell'era moderna. Papa Francesco ha riconosciuto le figure di due suore, Marie-Alphonsine Danil Ghattas e Maryam Baouardy, rispettivamente la fondatrice dell'ordine delle Sorelle del rosario di Gerusalemme e fondatrice di un monastero carmelitano a Betlemme.

Ghattas e Baouardy entrarono negli ordini religiosi a fine dell'ottocentro, morendo nel 1927 e nel 1878. Una nota di Fouad Twal, patriarca latino di Gerusalemme, le indica come un esempio per la comunità cristiana, ma anche per musulmani ed ebrei, "un segno che possiamo parlare delle tre religioni senza discriminazioni".

Una folla in festa ha accompagnato la canonizzazione in Vaticano, a cui hanno presenziato anche il presidente palestinese Abu Mazen e una delegazione della Terra Santa che ha incontrato ieri il Pontefice. Pochi giorni fa, per la prima volta, il Vaticano ha riconosciuto lo Stato di Palestina in un documento ufficiale.

Insieme alle due sorelle palestinesi sono state canonizzate oggi anche la francese Jeanne-Emilie de Villeneuve e l'italiana Maria Cristina dell'Immacolata Concezione Brando.

"Desidero salutare tutti voi venuti a venire omaggio alle nuove sante, in modo particolare le delegazioni ufficiali di

Palestina, Francia, Italia, Israele e Giordania". Così il Papa ha ricordato chi oggi era in Vaticano, chiedendo "un nuovo impulso missionario" e di "guardare con speranza al futuro, nel cammino della solidarietà e della convivenza fraterna"

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica