"Devo obbedire al medico". Papa Francesco non può camminare

Da qualche tempo il disturbo al ginocchio ha cambiato l’agenda del Pontefice che recentemente si è sottoposto anche a specifici controlli

"Devo obbedire al medico". Papa Francesco non può camminare

La gonalgia continua a dargli problemi di deambulazione, ma Papa Francesco non conosce ostacoli. Anche stamattina non si è sottratto ai suoi impegni e ha tenuto un’udienza con i pellegrini della Slovacchia. Il suo volto è apparso affaticato e al termine dell’incontro si è voluto scusare con gli ospiti perché è rimasto seduto sul palco. “Dopo vi saluterò – ha detto – ma c'è un problema: questa gamba non va bene, non funziona, e il medico mi ha detto di non camminare. A me piace andare, ma questa volta devo obbedire alle prescrizioni sanitarie. Per questo vi chiederò il sacrificio di salire le scale e vi saluto da qui, seduto. É un’umiliazione ma la offro per il vostro Paese”.

Papa Francesco non è potuto passare tra i fedeli nell’aula Paolo VI anche se aveva raggiunto la sua sedia sul palco a piedi, da solo. Evidentemente la camminata lo ha stancato, dato che successivamente si è allontanato con l’aiuto di monsignor Leonardo Sapienza, reggente della prefettura della casa pontificia. “Prego per voi, prego per le vostre famiglie – ha affermato rivolto ai presenti – prego per il vostro nobile popolo. Avanti e coraggio. E vi chiedo: per favore pregate per me, si capisce”. Il disturbo al ginocchio da qualche tempo ha comportato cambiamenti sostanziali nell’agenda del Pontefice che recentemente si è sottoposto anche a specifici controlli medici.

Nel suo intervento, comunque, Papa Francesco ha parlato ancora una volta della crudeltà della guerra in Ucraina. “Il conflitto – ha sottolineato – fa violenza ai legami familiari, priva i figli della presenza del papà, della scuola, e lascia nell'abbandono i nonni”. Il Pontefice ha anche ricordato la generosità degli slovacchi nei confronti degli sfollati ucraini. “Recentemente – ha dichiarato –la vostra accoglienza si è dimostrata di nuovo, questa volta nel contesto tragico della guerra. In questi mesi tante vostre famiglie, parrocchie e istituzioni hanno ricevuto sotto il loro tetto le mamme con i bambini delle famiglie ucraine costrette a dividersi per mettersi in salvo, arrivati con il loro povero bagaglio”.

Papa Francesco ha, infine, esortato “a continuare a pregare e lavorare per la

pace, che si costruisce nella nostra vita di ogni giorno, anche con questi gesti di carità accogliente. E so che siete solidali, oltre che con i fratelli vicini, anche con i lontani, come quelli di Cuba”.

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