Raffreddore per il Papa. Salta incontro coi parroci

Papa Francesco è raffreddato, dunque ha preferito rimanere a Santa Marta. Nell'omelia che avrebbe dovuto pronunciare bordate contro l'autoritarismo ecclesiastico

Raffreddore per il Papa. Salta incontro coi parroci

Papa Francesco ha una "lieve indisposizione". Per questo motivo, Jorge Mario Bergoglio ha deciso di non prendere parte ad una delle attività contenute dal calendario odierno, ossia una funzione penitenziale che avrebbe dovuto celebrare presso la Basilica di San Giovanni in Laterano. Poi, sarebbe stata la volta delle confessioni, con tanto di presenza dei parocci romani. La Quaresima è appena iniziata. E il vescovo di Roma deve badare anche alla sua diocesi. Ma oggi dalle parti di piazza San Pietro hanno optato per mancare a quell'appuntamento.

Dalla Sala Stampa del Vaticano, però, è arrivata subito una specificazione: "Per via di una lieve indisposizione ha preferito restare negli ambienti vicini a Santa Marta; gli altri impegni - ha fatto sapere il direttore Matteo Bruni - procedono regolarmente". E infatti l'ex arcivescovo di Buenos Aires, nel corso della mattina odierna, ha incontrato alcuni attivisti cattolici ed ambientalisti. Il Papa che - come ripercorso pure da Repubblica.it - risulta essere tra l'altro raffreddato e vittima di alcuni colpe di tosse - non si è affatto sottratto alla riflessione sullo stato di salute della Chiesa cattolica, stupendo peraltro per via dei contenuti selezionati.

L'omelia che avrebbe dovuto tenere nella chiesa romana è stata resa pubblica pure dall'Adnkronos. Francesco, nella predica, che è stata comunque scandita all'interno della celebrazione dalla voce del cardinale vicario Angelo De Donatis, avrebbe voluto porre l'attenzione sugli "scandali pubblici" attribuibili ad alcuni membri del clero: quelli che "hanno reso tutti più guardinghi e meno disposti a stringere legami significativi, soprattutto in ordine alla condivisione della fede". C'è insomma consapevolezza di come anche la esposizione mediatica - Bergoglio ha usato il termine "pubblicizzazione" - possa aver influito sul clima odierno. Già lo scorso anno il Santo Padre aveva parlato della fine dell'epoca della cristianità. Ma non è tutto. Papa Francesco ha anche rimarcato come gli scandali ecclesiastici possano in maniera naturale portare i consacrati a preferire quello che ha chiamato "isolamento": "C'è più comunità, ma meno comunione! La domanda che ci facciamo quando incontriamo un nuovo confratello, emerge silenziosamente: 'chi ho veramente davanti? Posso fidarmi?'". Trattasi di un atteggiamento che il vertice della Chiesa universale ha stigmatizzato, definendolo "dramma".

Poi le consuete bordate. Una - quella più incisiva - è stata rivolta nei confronti del settarismo: Francesco ha fatto presente come un semplice punto di vista differente da quello comune possa far sì che qualcuno venga ascritto nell'elenco di coloro che sono "scontenti". Un discorso identico vale per "coloro che remano contro". Circolano, insomma, parecchie semplificazioni definitorie. Il Papa si è scagliato pure contro quelle che ha chiamato "derive autoritarie soft".

E il contesto cui si è riferito - in questa circostanza - è quello interno alla Ecclesia. Bisogna dunque accogliere anche coloro che hanno una visione, almeno parzialmente, divergente rispetto magari a quella maggioritaria.

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