Papa Luciani verso la beatificazione. La "venerabilità" riconosciutagli ufficialmente da Papa Francesco, infatti, prelude alla canonizzazione. Serve, adesso, l'accertamento di un miracolo. A renderlo noto è stato un bollettino della sala stampa vaticana. Nella giornata di ieri. Bergoglio ha ricevuto il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Tra i decreti emessi successivamente alla riunione, quindi, quello relativo ad Albino Luciani, al quale Bergoglio ha riconosciuto "virtù eroiche". Giovanni Paolo I, tragicamente scomparso il 28 settembre del 1978, è noto ai più come il "Papa del sorriso" o come il "Sorriso di Dio".
Proprio in queste ore, poi, sono emersi ulteriori particolari riguardanti la sua morte, avvenuta, com'è noto, dopo solo 33 giorni dall'inizio del pontificato. Secondo quanto scritto nel libro del giornalista Gianlugi Nuzzi, una maxinchiesta sul Vaticano pubblicata da Chiarelettere, Papa Luciani non è, con ogni probabilità, morto a causa di un avvelenamento. Tesi, quest'ultima, che è stata molto chiacchierata nel corso di tutti questi anni. Ha scritto il giornalista milanese: "Questo pover’uomo viene via da Venezia, una piccola Diocesi che sta invecchiando, con 90.000 persone e preti anziani. Poi, all’improvviso, viene catapultato in un posto e nemmeno sa dove siano gli uffici. (…) Si mette a sedere e il segretario di Stato gli porta una pila di documenti, dicendo: "Esamini questi!". Ma lui non sa neppure da dove cominciare". Luciani, insomma, sarebbe morto "schiacciato" dal peso della incredibile mole di lavoro sottopostagli. Assunto che sarebbe compatibile con l'infarto miocardico ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa come causa della scomparsa.
Giovanni Paolo I ha abolito la cerimonia dell'incoronazione del Pontefice, ha introdotto l'umanizzazione del ruolo di pontefice, parlando di sè come di un uomo prima ancora che come di un Papa. Celebre, poi, la frase su Dio ripresa dall'Antico Testamento e interpretabile nel Vangelo, quella più volte utilizzata poi da Giovanni Paolo II e per la quale Dio "è papà", ma più ancora è madre". Tra gli aspetti meno indagati, invece, il suo "impegno" politico. Come riscontrabile qui, "in prossimità delle elezioni politiche dell'aprile 1948 collaborò alla campagna di propaganda contro il fronte socialcomunista, sottolineando l'impossibilità per i cattolici di aderirvi". Luciani riteneva impossibile che i cattolici sposassero "metodologie di critica economica e politica propungate dai movimenti di ispirazione marxista", ma ha sostenuto con forza la necessarietà della presenza dei sacerdoti tra gli operai. Nel marxismo, insomma, Luciani non ha mai intravisto la possibilità di una compatibilità con le istanze promosse dal cristianesimo. Benedetto XVI aveva, in via del tutto straordinaria, fornito una testimonianza scritta ad un processo per la beatificazione riguardante la positio di Luciani: un fatto unico per la storia del cattolicesimo.
Adesso, quindi, Papa Luciani è a tutti gli effetti considerato "Venerabile" dalla Chiesa cattolica. Il postulatore della causa, il cardinale Beniamino Stella, dovrebbe poter scegliere tra due miracoli per presentare la sua richiesta. Un processo diocesano di Buenos Aires - si legge qui - si è già concluso, mentre un altro è ancora in corso. Il riconoscimento della venerabilità da parte di Bergoglio chiude di fatto il procedimento romano, adesso sarà la Congregazione a decidere sul merito.
Il Cardinale Parolin aveva precedentemente dichiarato, del resto, che se il miracolo argentino fosse stato riconosciuto, si sarebbe proceduto in tempi brevi per la beatificazione: "Una volta che sarà approvato il decreto, e se ci sarà il miracolo, per la beatificazione non mancherà molto. Il requisito è il miracolo". Per Giovanni Paolo I beato sembra essere solo questione di tempo.
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