Paziente ricoverato dopo avere ingoiato "più di un chilo di viti e chiodi"

Ci sono volute quasi tre ore di intervento chirurgico per liberare lo stomaco del paziente dalla massa di oggetti metallici da lui ingoiata

Paziente ricoverato dopo avere ingoiato "più di un chilo di viti e chiodi"

I medici di un ospedale lituano hanno dovuto ultimamente operare un paziente straziato da forti dolori addominali per avere ingoiato "più di un chilo di viti e chiodi". L'intervento chirurgico necessario a salvare il malcapitato è durato circa tre ore ed è stato eseguito presso il nosocomio universitario di Klaipeda, sulla costa del Mar Baltico. L'identità dell'uomo al centro della vicenda non è stata ancora rivelata né dalla struttura sanitaria né dai media locali.

Il paziente in questione si era recato di recente al pronto soccorso dell'ospedale in preda a lancinanti dolori allo stomaco e, di conseguenza, gli operatori sanitari avevano effettuato una radiografia allo stomaco di quel soggetto. I medici avrebbero quindi scoperto allora che lui aveva la parte anteriore dello stomaco letteralmente "trafitta", in quanto aveva ingerito una grande massa di chiodi, bulloni, dadi, coltelli, viti e altri oggetti metallici.

Dopo quasi tre ore di intervento, il personale ospedaliero è alla fine riuscito a rimuovere tutti i corpi estranei rinvenuti nello stomaco del paziente. Questi erano così tanti che, una volta estratti dai medici, hanno riempito "un intero vassoio chirurgico". Dopo avere ultimato la rimozione dei corpi estranei, lo staff sanitario ha più volte scandagliato lo stomaco dell'uomo per individuare tempestivamente eventuali oggetti metallici dimenticati al suo interno. Il paziente adesso è in osservazione, ma sembra essere fuori pericolo. Gli è stato anche messo a disposizione un servizio di sostegno psicologico.

Il chirurgo Sarunas Dailidenas ha definito "un caso unico" la situazione di quel soggetto, assicurando poi: "Durante l'operazione di tre ore con il controllo a raggi X, tutti i corpi estranei, anche i più piccoli, nello stomaco del paziente sono stati rimossi".

Algirdas Slepavicius, capo chirurgo dell'ospedale, ha in seguito ammesso: "Non avevamo mai visto niente di simile".

Il paziente incriminato avrebbe confessato al personale ospedaliero di avere cominciato a ingoiare tutti quegli oggetti metallici appena dopo avere "smesso di bere alcol".

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