"A Norma chiedo di sorridere ancora: prima o poi ce la faremo. È una promessa". Scriveva così lo scorso 28 settembre Marco Mazzucco, presidente del circolo di Fratelli d’Italia di Crevalcore, piccolo comune nel Bolognese. La sua era una denuncia.
Un messaggio scritto di getto, una reazione quasi epidermica alla bocciatura dell’ordine del giorno per l’intitolazione di un parco pubblico a Norma Cossetto: "La maggioranza di centrosinistra ha votato no in maniera compatta, adducendo motivazioni ridicole, squallide, vergognose, insensate". Quali possono essere, è lecito domandarsi, le ragioni accampate da chi nega il ricordo ad una ventitreenne barbaramente uccisa dai partigiani slavocomunisti? È ancora lo scritto di Mazzucco a guidarci nell’assurdità di questo inspiegabile rifiuto: "Il sindaco Marco Martelli è riuscito a toccare il suo punto più basso dicendo che esiste già ed è sufficiente il 25 aprile".
Sono passate due settimane da allora. Quando raggiungiamo Mazzucco al telefono la sua voce tradisce un certo entusiasmo: "Una promessa è una promessa, alla fine Norma ha avuto la sua targa". No, non c’è stato nessun ripensamento da parte del sindaco Martelli e combriccola. È successo che Mazzucco si è rimboccato le maniche. "La notte del consiglio comunale non ho chiuso occhio, ed ho pensato ad un modo per portare all’attenzione di quanta più gente possibile quello che era accaduto". Marco pensa e ripensa, si arrovella, alla fine arriva un’idea che nel pomeriggio di ieri è diventata realtà: "Ho realizzato una targa a mie spese e l’ho posizionata nei giardini che avremmo voluto intitolare a Norma".
Hanno partecipato alla "cerimonia fai-da-te" anche Lorenzo e Giancarlo Balboni, consiglieri comunali di "Per Crevalcore e frazioni" e autori dell’ordine del giorno rigettato dal centrosinistra, il vicecoordinatore regionale di Fratelli d’Italia Stefano Cavedagna e il consigliere regionale di FdI Marco Lisei. "È assurdo che di fronte alla richiesta di intitolazione di un parco a un personaggio come la Cossetto, la cui storia è ormai patrimonio nazionale, esistano ancora comportamenti di questo tipo", commenta il consigliere Lisei. "La sensazione - continua - è che da parte di chi amministra ci sia la volontà di non toccare certi temi, anche solo per non incorrere nelle ire di gruppi e associazioni che hanno una visione a dir poco datata della storia".
Un plauso all’inziativa è arrivato dal Comitato 10 Febbraio (C10f), protagonista nei giorni scorsi di un botta e risposta serrato con l’Associazione nazionale partigiani Valle Umbra Nord per un fatto simile a quello di Crevalcore.
"Ha fatto bene Fratelli d’Italia a sostituirsi al Comune per difendere dalla censura Norma Cossetto, medaglia d’oro al merito civile e simbolo di una tragedia, quella delle foibe, tutelata da una legge dello Stato", afferma ai nostri taccuini Emanuele Merlino, presidente del C10f. "Anche se la targa verrà tolta - conclude - due cose rimarranno: la vergogna per una giunta comunale insensibile e il nostro impegno affinché a Crevalcore, come in tutta Italia, Norma venga ricordata come merita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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